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BCE alla banche: non distribuire o limitare i dividendi fino a settembre 2021

di Gabriele Iuvinale

La Banca centrale europea (BCE) ha raccomandato oggi alle banche di esercitare massima prudenza in merito ai dividendi e al riacquisto di azioni proprie.

A tal fine, ha chiesto a tutte le banche di considerare la possibilità di non distribuire dividendi in contanti, né riacquistare azioni proprie oppure di limitare tali distribuzioni fino al 30 settembre 2021. La raccomandazione riflette, dice la BCE, una valutazione della stabilità del sistema finanziario ed è stata elaborata in stretta collaborazione con il Comitato europeo per il rischio sistemico.

Tenuto conto della persistente incertezza circa l’impatto economico della pandemia di coronavirus, la BCE si attende che i dividendi e i riacquisti di azioni proprie restino entro il 15% dell’utile cumulato del 2019-2020, oppure non superino 20 punti base in termini di coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1, CET1), applicando il valore che risulta più basso. Le banche che intenderanno conferire dividendi o riacquistare azioni proprie dovranno essere dotate di redditività e solido profilo patrimoniale. La Banca Centrale si attende, quindi, che gli Istituti di credito contattino il rispettivo gruppo di vigilanza congiunto per stabilire se il livello di distribuzione previsto sia prudente. Le banche, aggiunge la BCE, dovrebbero astenersi anche dalla distribuzione provvisoria dei dividendi a valere sull’utile del 2021.

La precedente raccomandazione del 27 marzo 2020 (e la successiva proroga del 28 luglio) aveva disposto la sospensione temporanea di tutti i dividendi in contante e i riacquisti di azioni proprie, Nell'odierna revisione, la BCE riconosce la minore incertezza dell'economia, come emerge dalle sue più recenti proiezioni macroeconomiche. Malgrado le sfide presenti, continua la Banca di Francoforte, le previsioni riviste sono prossime allo scenario centrale utilizzato nell’analisi di vulnerabilità svolta dalla BCE nella prima metà dell’anno, che ha confermato la capacità di tenuta del settore bancario europeo.

L'odierna raccomandazione è finalizzata a salvaguardare la capacità delle banche di assorbire le perdite e fornire sostegno all’economia. Resta necessario, ribadisce la BCE, continuare ad adottare un approccio prudente, poiché l’impatto della pandemia sui bilanci bancari non si è concretizzato appieno, in un contesto in cui le banche stanno ancora beneficiando di diverse misure di sostegno pubblico e considerato che le riduzioni di valore dei crediti si manifestano con uno scarto temporale. La raccomandazione resterà in vigore sino alla fine di settembre 2021. In quel momento ed in assenza di sviluppi avversi significativi, è intenzione della Banca Centrale abrogare la raccomandazione e riprendere a valutare i piani patrimoniali e di distribuzione delle banche in base agli esiti del normale ciclo di vigilanza. Le banche, tuttavia, dovrebbero continuare a utilizzare le riserve di capitale e di liquidità per erogare credito e assorbire le perdite. La BCE ha anche precisato che non richiederà agli Istituti di credito di iniziare a ricostituire le riserve patrimoniali prima che sia raggiunto il picco della riduzione del capitale.

In una comunicazione inviata ieri alle banche, inoltre, la BCE ha ribadito le proprie aspettative nei loro confronti di adottare estrema moderazione riguardo alla componente variabile della remunerazione secondo la stessa tempistica prevista per i dividendi e i riacquisti di azioni proprie (30 settembre 2021). Sarà l'autorità di vigilanza ad esaminare attentamente le politiche di remunerazione, con particolare riguardo al loro impatto sulla capacità delle banche di mantenere una solida base patrimoniale.

La BCE, infine, raccomanda che le Autorità nazionali di vigilanza (qui la Banca d'Italia) adottino lo stesso approccio per le banche meno significative sottoposte alla loro vigilanza diretta.

Le misure di vigilanza sono illustrate in dettaglio nelle FAQ pubblicate sul sito della BCE.

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