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Cerchiamo di entrare nella storia ad occhi aperti. Questa campagna elettorale è solo divisiva

Cerchiamo di entrare nella storia ad occhi aperti.

Ho rubato una frase della grandissima Marguerite Yourcenar che conclude le Memorie di Adriano insegnandoci di avere il coraggio di "entrare nella morte ad occhi aperti".

Cosa sta accadendo al mondo e all'Europa devastata dalla guerra in Ucraina.

Cos'è che agita la politica europea?

Diciamo subito che l'Orbanismo è una politica pericolosa.

Lo è perché è divisiva e non costruttiva.

Nasce da un'idea che non appartiene alla nostra cultura perché affonda le sue origini nella lotta alla dominazione (imperialista) austro-ungarica e poi sovietica, subita dagli ungheresi. La visione orbanista non è positiva perche' non è da stimolo alla costruzione o al miglioramento dell'Unione Europea ma, invero, è divisiva perché considera l'unione come l'impero oppressore da combattere ad ogni costo.

Questa visione, avulsa dalla nostra tradizione, va contrastata.

Per approfondimenti trovo molto interessante questo recente articolo pubblicato su The National Interest.

https://nationalinterest.org/feature/hungary-and-new-reactionary-vanguardism-204519

Tuttavia, anche un'altra politica va combattuta: l'ordoliberismo.

Ripudiando i fondamenti dello stato di diritto (e al rispetto dei diritti umani) si apre più all'anarchia, alla continua contestazione del governo, con il quale fanno poi affari.

Difatti, dietro questa facciata si nascondono le élite del potere economico che, non solo considerano l'economia una prateria sterminata dove tutto è concesso (lassez faire), ma anche i cd. boiardi di stato che utilizzando fondi pubblici si arricchiscono a scapito dei comuni mortali, rubando i loro soldi.

Potrebbe sembrare un'idea di sinistra?

Tutt'altro.

A me piace il liberalismo concepito da Francis Fukuyama, quello che partendo da quello classico, che considera la centralità dello stato di diritto e dei diritti umani (per intenderci della rivoluzione francese), lo arricchisce della necessità di approfondire l'applicazione dei principi di sicurezza nazionale e di identità nazionale (non nazionalismo).

Fukuyama ha ampiamente discusso della decadenza mortale dell'attuale liberalismo occidentale ed è probabilmente uno dei filosofi più criticati del secolo in corso.

Qui potete legge qualcosa in merito.

https://www.extremarationews.com/post/la-sfuggente-ricerca-del-liberalismo-classico-di-francis-fukuyama

Tuttavia, partiamo da un assunto: si può essere liberali sia di destra che di sinistra.

Questa evoluzione in Italia non c'è mai stata.

Il nostro problema, della nostra politica è stato quello di classificarci fascisti o comunisti a seconda di chi votiamo.

Sinceramente, lo considero un pensiero (?) profondamente infantile e fermo al 1945.

La mancanza di responsabilità politica, il vuoto profondo che caratterizza la politica italiana, miseramente ridotta ad un cicaleccio populista, è divisiva, tossica e serve solo a garantire gli interessi delle elite consolidate che si autogovernano da anni in modo irresponsabile.

Quelle élite che fanno della burocrazia statale il loro pane quotidiano.

Quando inizieremo ad essere più responsabili?

Noi.

Non loro.

Finiamola di classificarci, di dividerci.

Pensiamo, invece a responsabilizzarci e responsabilizzare.

(Mi riferisco alla grande distinzione tra lo stato etico ed eticizzante).

Pensiamo che anche noi abbiamo una identità nazionale, non per sopravanzare altri, ma per tutelare gli interessi della nostra nazione, quelli che amo definire gli "interessi nazionali" che devono essere coperti dal cappello della sicurezza nazionale.

Un libero mercato non può esistere senza la tutela della sicurezza nazionale; anzi è destinato a morire.

L'assenza di una politica nazionale sull'energia sta facendo morire l'economia.

Questo è un esempio calzante.

La sinistra italiana, nel nome di una eguaglianza tout court non ha mai accettato ciò e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.

Non esiste il vogliamoci tutti bene.

Non esiste che siamo tutti uguali.

Non esiste e non esisterà mai.

Già in natura ognuno è diverso perché ha un proprio DNA.

Le diversità devono unirci non dividerci.

Ma questo ha portato a divisioni, generalismo e anche a fare interessi di altre nazioni, anziché quelli italiani.

Possiamo avere una nostra identità nazionale nell'UE?

Certo dobbiamo averla.

Non per dividerci, ma per rendere più forte l'UE.

Oggi l'unione è solo affarismo.

Non altro.

L'unione europea o muore o deve necessariamente evolversi verso una federazione europea, dove ogni stato mantiene una propria identità nazionale condividendo ciò che vogliamo realmente mettere in comunione (non in comunismo).

Così l'unione si rafforza perché ognuno garantirà la propria identità (storica) e comune come Europa che condivide quei principi del liberalismo classico di cui sopra.

Oggi, la Francia è persa dietro un gollismo utopico e mai realizzato; la Germania dietro un mercantilismo distruttivo e divisivo.

Ciò, ovviamente, mina i nostri principi democratici affermando la necessità di governi "forti" ed autoritari.

Ciò, oggi, è ancorpiu' pericoloso perché quando sulla scena mondiale si fa strada una potenza che vuole dominare l'altra, quella che è storicamente al comando si sente incapace di reagire, arrivando addirittura ad intravvedere la sua fine.

A mettere in discussione il liberalismo a vantaggio dell'autoritarismo

Storicamente è stato sempre così.

Ma oggi, abbiamo davanti a noi una sfida crepuscolare: quella della democrazia contro il totalitarismo.

L'occidente vs #Cina.

Non è una sfida solo economica; lo è tra massimi sistemi perché la #Cina di #XiJinping vuole riscrivere le regole dello stato di diritto, delle libertà individuali, del libero mercato, sostituendo quelle occidentali con quella con caratteristiche cinesi.

E qui nasce il grande equivoco, nel quale è facile cadere, che ci porta a chiudere un occhio.

La Cina di oggi non si limita a "replicare" un colonialismo occidentale (molto meno pericoloso): vuole dominare il mondo e ciò significa che vuole imporre il suo totalitarismo su tutti noi.

Lo volete?

Lo desiderate?

Io no!

La #Cina è già in guerra con l'Occidente che vorrebbe dominare, attraverso la strategia delle "tre guerre" che può identificarsi nei termini di Liminal warfare.

Questa è diversa da quella russa che si sviluppa in senso verticale e che può concludersi con lo scontro armato.

Quella cinese è totalizzante e si sviluppa su base orizzontale, toccando ogni aspetto della nostra vita.

Questo è già in atto da diversi anni e se non poniamo un freno andremo dritti dritti verso uno scontro armato globale.

Sarà inevitabile.

Per questo io Gabriele Iuvinale abbiamo deciso di scrivere un libro sulla Cina di Xi Jinping.

Non abbiamo pretese, ma solo di rappresentarvi ciò che abbiamo studiato in anni e anni, nella speranza che possa servire a qualcosa.

La prefazione è dell'amico Giulio Terzi da anni e anni impegnato alla tutela dei diritti umani.

http://globalcommitteefortheruleoflaw.org/it/giulio-terzi-di-santagata-litalia-sfugga-agli-artigli-del-dragone/

L'editore è Antonio Stango anch'esso da anni impegnato nella stessa missione.

Il libro uscirà a breve e potrà essere acquistato anche su Amazon.

Ciao a tutti.

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