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Concorrenza tecnologica USA-Cina: consigli pratici per non perdere le libertà

Aggiornamento: 29 dic 2021

G. Iuvinale

La portata e la velocità dei progressi tecnologici compiuti dalla Cina negli ultimi anni hanno sollevato molte preoccupazioni a Washington - ed altrove - per le possibili implicazioni sulla competitività economica degli Stati Uniti, sulla sua sicurezza nazionale e per l'impatto che potrà generare sui valori liberali a livello globale.


Immagine: Everyeye


C'è anche una crescente preoccupazione per la frammentazione del settore tecnologico globale, compreso l'aumento di standard e di norme divergenti, poiché il mercato tecnologico cinese si sta disaccoppiando sempre più da quello degli Stati Uniti e, più in generale, da quello occidentale.

Per valutare la fondatezza di queste preoccupazioni e per identificare, di conseguenza, i potenziali rimedi, il Brookings Foreign Policy - in particolare i co-responsabili del progetto Global China: Assessing China's Growing Role in the World - uno dei think tank più importanti degli USA, ha riunito i suoi massimi esperti per uno scambio di idee sul ruolo che potrà avere la tecnologia nella competizione USA-Cina.

In particolare, è stato chiesto di esprimere un parere sulle possibili implicazioni delle crescenti capacità tecnologiche della Cina e sui passi che gli Stati Uniti dovrebbero intraprendere per rafforzare la competitività tecnologica e per proteggerne i valori.

Ecco, in sintesi, alcuni punti chiave emersi dal confronto.

  • Tutti gli esperti concordano che è necessario attivarsi affinché gli Stati Uniti possano proteggere i propri interessi ed i propri valori. Sostenere lo status quo non è né sostenibile, né attraente, come obiettivo politico e sono necessarie misure radicali per garantire risultati migliori in tutti gli aspetti della competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina.

  • Un sistema economico aperto e competitivo massimizza l'innovazione globale. C'è una sfida importante ed irrisolta: definire dove tracciare i confini intorno alle tecnologie chiave che devono essere protette per ragioni di sicurezza nazionale. Questo non è un esercizio unidirezionale. Sia gli Stati Uniti che la Cina stanno adottando misure per proteggersi dalla fuga di tecnologie sensibili.

  • Uno dei vantaggi asimmetrici dell'America nella competizione tecnologica è la sua capacità di sviluppare approcci di coalizione per accelerare l'innovazione.

  • Gli investimenti tecnologici della Cina sono guidati dalla chiarezza strategica sugli obiettivi, compreso il rafforzamento del controllo sociale, l'espansione dell'influenza internazionale ed il potenziamento delle capacità militari. Gli Stati Uniti non mantengono attualmente lo stesso livello di chiarezza sulle proprie priorità tecnologiche. Gli USA dovrebbero lavorare con partner che la pensano allo stesso modo per esaminare come la tecnologia potrà essere impiegata per sostenere i valori condivisi, le regole e le norme internazionali.

  • Gli Stati Uniti stanno vivendo un cambiamento di paradigma nel modo in cui la tecnologia viene finanziata e sviluppata. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DOD) non guida più le priorità dell'innovazione attraverso finanziamenti mirati a ricerca e sviluppo. Ora, molte delle scoperte sono guidate dal settore privato e modellate dalle preferenze dei consumatori. Il Governo degli Stati Uniti dovrebbe costruire partnership con il settore privato, con il mondo accademico e le organizzazioni non governative per migliorare la sua capacità di fornire soluzioni tecnologiche alle sfide chiave. Dovrebbe, inoltre, collaborare con partner internazionali per coordinare il controllo delle esportazioni, la definizione di standard e per indirizzare gli investimenti verso obiettivi strategici comuni.

  • La Cina sta facendo progressi nello sviluppo e nell'esportazione di tecnologie che consentono la sorveglianza e la repressione. A meno che gli Stati Uniti e i suoi partner non sviluppino alternative valide, aiutando i Paesi in via di sviluppo a costruire la loro infrastruttura digitale, a partecipare più attivamente negli Organismi di normazione e a dare l'esempio per migliorare le norme sulla trasparenza e sulla privacy, c'è il rischio di ereditare un futuro in cui la tecnologia e le norme in tutto il mondo saranno orientate verso le preferenze e le pratiche della Cina.

  • Gli ambienti digitali aperti offrono vantaggi strategici e creano vulnerabilità per gli Stati Uniti e i suoi partner democratici, come la suscettibilità alla disinformazione. Al fine di mitigare i rischi per la sicurezza senza minare i propri valori, i Governi democratici dovrebbero resistere alla tentazione di rispondere alle autocrazie in modo impulsivo. ma dovrebbero impegnarsi in attente valutazioni e mitigazioni dei rischi, sostenendo il libero flusso delle informazioni.

CAPITOLO TECNOLOGIA E SICUREZZA

Mentre gli Stati Uniti e i suoi partner cercano di contrastare l'ascesa della Cina investendo in nuove coalizioni o rinvigorendosi a quelle vecchie, Pechino potrebbe cercare di esplorare approcci simili, sostiene Chris Meserole.

La mossa più naturale sarebbe che la Cina si avvicinasse alla Russia, ma ci sono limiti in relazione a quanto Mosca e Pechino saranno in grado di lavorare insieme, in particolare se quel lavoro coinvolge tecnologie militari sensibili. Invece, sostiene l'esperta, la Cina cercherà, probabilmente, di contrastare l'approccio di coalizione degli Stati Uniti e dei suoi partner testando la determinazione degli USA su Taiwan.

La maggior parte dei commenti su Taiwan si concentra sulla sua importanza nella visione di Xi di ringiovanimento nazionale, in particolare ora che Xi ha portato il Tibet e Hong Kong molto più vicini all'orbita di Pechino. Ma ciò che riceverà molta meno attenzione, sostiene l'esperta, è che Taiwan rappresenta il più grande punto di vulnerabilità strategica per gli Stati Uniti e per i suoi partner in termini di concorrenza tecnologica.

La concentrazione della capacità di produzione di semiconduttori a Taiwan - in termini sia di competenza che di attrezzature ospitate sull'isola - può offrire a Taipei uno " scudo di silicio " per ora, ma il fatto che i suoi impianti di fabbricazione della Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) siano così centrali per l'economia digitale mondiale, rappresenta anche un punto di leva per Pechino. Lo spettro della loro acquisizione forzosa o di distruzione, e l'effetto profondo che entrambi gli scenari avrebbero sul commercio globale, è qualcosa che qualsiasi approccio statunitense (o di coalizione) alla competizione tecnologica deve tenere in considerazione.

L'ovvio contrasto allo strepito di Pechino su Taiwan, ovviamente, sarebbe l'aumento della capacità di produzione di semiconduttori al di fuori della regione, ben oltre la gamma di "munizioni" cinesi, precisa la studiosa. Fortunatamente, gli Stati Uniti hanno già iniziato a muoversi in quella direzione, con TSMC e Samsung che hanno, recentemente, annunciato nuovi importanti impianti di fabbricazione rispettivamente in Arizona e Texas. Eppure, idealmente, una maggiore capacità e competenza nei semiconduttori non gioverebbe solo agli Stati Uniti, ma anche ai suoi alleati e partner.

La paura convenzionale con le esportazioni di tecnologia cinese è che Pechino non invierà solo la sua tecnologia all'estero, ma anche il suo modello di governance. Tuttavia, aggiunge la Meserole, Pechino non ha bisogno di unire i router Huawei con Xi Jinping Thought per minare i valori liberali. La vera paura è che gli autocrati, così come i leader populisti democraticamente eletti, costruiranno sempre più la prossima generazione di infrastrutture di telecomunicazione su hardware cinese. Più lo fanno, più i leader statunitensi ed europei perderanno un punto di influenza: è molto più facile governare le telecomunicazioni e la tecnologia di sorveglianza in linea con i valori democratici quando sei il fornitore di quella tecnologia.

In altre parole, il grosso problema con le esportazioni di tecnologia cinese è la pressione al ribasso che esercita su principi democratici, come la trasparenza e la responsabilità, in particolare quando si tratta della governance delle tecnologie di sorveglianza come il riconoscimento facciale. Se le democrazie non riusciranno a fornire alternative convincenti, ci ritroveremo in una corsa al ribasso morale, conclude l'esperta del progetto Global China: Assessing China's Growing Role in the World.


Il documento integrale è visionabile qui.

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