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Immagine del redattoreGabriele Iuvinale

Coronavirus: arriva l'appello degli scienziati europei per una strategia comune

Gabriele e Nicola Iuvinale

Un piano comune europeo per combattere la pandemia da Covid.

E' questa la bella idea messa in campo da vari esperti virologi, sociologi, epidemiologici ed economisti di tutta Europa che sono giunti alla medesima conclusione: agire insieme per il bene comune.

Un numero così alto di contagi, come ora, non è sostenibile a lungo termine, né per il sistema sanitario, né per l'economia e la società, sostengono. Il fine, dunque, è ridurre rapidamente il numero di infezioni e di stabilizzarle ad un livello basso.

Questo obiettivo può essere realizzato in modo sostenibile solo se tutti gli Stati membri dell'Unione Europea facciano "massa critica".

L'idea è nata da alcuni scienziati che hanno lanciato un appello pubblico tramite la prestigiosa rivista internazionale scientifica The Lancet a fine dicembre 2020.

Per questo sono stati definiti i seguenti punti:


Ridurre il numero di casi

  • Puntare ad un obiettivo di 10 nuovi casi o meno per milione di persone al giorno. Questo obiettivo è già stato raggiunto in molti Paesi e può essere raggiunto nuovamente in tutta Europa entro la primavera

  • Agire con decisione per ridurre rapidamente il numero di contagi. Interventi efficaci si sono dimostrati decisivi e bilanciano il rapido raggiungimento di un numero basso di casi con l'impatto negativo sulla salute mentale e sull'economia

  • Per evitare un effetto ping-pong importando e reimportando le infezioni da SARS-CoV-2, la riduzione dovrebbe essere sincronizzata in tutti i Paesi europei ed iniziare il prima possibile. Questa sincronizzazione consentirà di far rimanere aperti i confini europei

Mantenere bassi i casi

  • Con un numero basso di casi, le restrizioni possono essere alleviate, ma questo dovrebbe essere attentamente monitorato. Saranno proseguite e migliorate misure di mitigazione mirate, come indossare maschere, igiene, regolazione del contatto e TTIS

  • Anche se il numero di casi è basso, dovrebbe essere attuata una strategia per i test di sorveglianza (di almeno 300 test per milione di persone al giorno), che copra i gruppi di popolazione più importanti a rischio in modo che un aumento del numero di casi possa essere rilevato nel tempo

  • Le epidemie locali richiedono una risposta rapida e rigorosa, comprese le restrizioni di viaggio, test mirati e possibilmente blocchi regionali, per ottenere una rapida riduzione della prevalenza

Sviluppare una visione comune a lungo termine

  • Occorre sviluppare piani d'azione regionali e nazionali sensibili al contesto, nonché obiettivi a livello europeo, a seconda della prevalenza di Covid. Sviluppare strategie per l'eliminazione, lo screening, la vaccinazione, la protezione delle persone ad alto rischio ed il supporto per le persone più colpite dalla pandemia.

A tal fine, alcuni luminari hanno anche chiesto ai colleghi di tutta Europa di aderire a questo progetto attraverso la sottoscrizione della dichiarazione consultabile su questo sito internet.

Un'attenzione particolare è stata posta alla necessità di mantenere tra gli Stati le frontiere aperte, con la consapevolezza che un singolo Paese non può da solo mantenere basso il numero di casi da Covid.

L'appello si conclude anche con una esortazione rivolta ai Governi di tutta Europa a concordare obiettivi comuni chiaramente formulati, a coordinare i loro sforzi, a sviluppare strategie adattate a livello regionale per raggiungere gli obiettivi e, quindi, a lavorare risolutamente per abbassare il numero dei contagi.

Anche Extrema Ratio ritiene di sostenere questo progetto ed invita gli esperti italiani di buona volontà a rendersi firmatari del documento per il bene comune.

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