Secondo un rapporto del Digital Forensic Research Lab (DFRLab) dell'Atlantic Council, dopo l'insurrezione del 6 gennaio scorso al Campidoglio, l'estremismo violento negli USA si è riorganizzato ed è in crescita. Idem la minaccia della violenza politica
G. Iuvinale
Un nuovo rapporto del Digital Forensic Research Lab (DFRLab) dell'Atlantic Council - uno dei più importanti think tank USA - intitolato After the Insurrection: How Domestic Extremists Adapted and Evolved After the January 6 US Capitol Attack offre un'interessante analisi del modo in cui i movimenti estremisti interni si sono evoluti, ed adattati, a distanza di un anno dalla famigerata insurrezione avvenuta al Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio 2021.
Quel giorno, i sostenitori dell'allora Presidente uscente Donald Trump, ed i membri di movimenti estremisti, parteciparono ad un assalto diretto al cuore della democrazia statunitense, irrompendo violentemente nella sede del Campidoglio mentre il Congresso tentava di certificare la vittoria elettorale del Presidente eletto Joe Biden. L'attacco provocò diversi morti, centinaia di arresti ed una Nazione scossa da ciò che accadde, drammaticamente, quel pomeriggio a Washington.
Come è stato evidenziato nella Strategia nazionale per la lotta al terrorismo interno, le minacce estremiste domestiche includono sia gruppi e individui "il cui odio razziale, etnico o religioso li porta alla violenza", sia coloro che incitano "alla violenza imminente in opposizione alle azioni legislative, regolamentari o di altro tipo intraprese dal governo", comprese le milizie autoproclamate, i movimenti di "cittadini sovrani" ed altri che promuovono rimostranze ideologiche marginali.
Attraverso una complessa analisi basata su oltre un anno e mezzo di monitoraggio quotidiano dei dati online su individui, gruppi e movimenti estremisti e dal modo in cui il loro comportamento sui social influenza le attività offline, il DFRLab è riuscito ad identificare le "tendenze chiave" che questi gruppi violenti hanno dovuto affrontare dopo il 6 gennaio a causa dei vari interventi "repressivi" statali, nell'adozione di nuove strategie offline e online, nonché nell'attività di revisionismo storico, nel tentativo di riscrivere, falsamente, ciò che è accaduto quel giorno di un anno fa.
Gli sforzi di monitoraggio quotidiano, comprendenti principalmente rapporti open-source e investigativi, sono iniziati nella seconda metà del 2020 e sono proseguiti per tutto il 2021. In tal modo, gli esperti dell'Atlantic Council sono riusciti a ricostruire un registro completo dei movimenti estremisti online.
L'analisi sostiene che molti gruppi estremisti non sono ancora riusciti a riorganizzarsi completamente a causa di numerosi dissensi tra i loro ranghi, ad un maggiore controllo nazionale e per effetto delle sospensioni di account ad opera delle piattaforme dei social media.
Tuttavia, aggiunge il rapporto, altri gruppi hanno compiuto progressi preoccupanti passando a piattaforme online alternative, abbracciando la retorica per impegnarsi in modo più ampio con la base conservatrice tradizionale e impegnandosi in nuove attività politiche, in particolare in materia di salute pubblica ed istruzione a livello locale. Un filo conduttore rimane il modo in cui l'ambiente dell'informazione online ha accelerato la radicalizzazione, rafforzato le opinioni sempre più estreme e potenziato il coinvolgimento della comunità.
Gli influencer di estrema destra - dice Jared Holt, firmatario del rapporto - che hanno sostenuto l'ideologia estremista dinanzi ad un vasto pubblico, hanno anche cercato di legittimare atteggiamenti antidemocratici. Ed i loro sforzi, in molti modi, stanno ora avendo successo, afferma preoccupato Holt.
I sondaggi hanno mostrato che un basso numero di conservatori vede la rivolta al Campidoglio come una minaccia per la democrazia liberale. Ciò evidenzia una mancanza di comprensione condivisa e la preoccupazione comune per l'assalto del 6 gennaio alla democrazia statunitense.
Anche la minaccia della violenza politica negli USA sta crescendo, conclude il documento. Secondo il DFRLab, le strategie per contrastare l'estremismo interno devono adattarsi, soprattutto nell'ambiente dell'informazione online. Anche se i movimenti estremisti devono oggi affrontare una maggiore esposizione ed un controllo più pregnante, la minaccia che rappresentano per la sicurezza della Nazione e per le sue basi democratiche rimangono una fondamentale preoccupazione.
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