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L’influenza cinese nella logistica internazionale: i rischi per la sicurezza (anche italiana)

Gli stretti legami con Pechino della piattaforma integrata per la trasmissione dei dati logistici LOGINK, usata in 20 porti in tutto il mondo, dovrebbero destare una seria preoccupazione nei governi nazionali, Italia compresa. L’allarme lanciato dagli Usa


National security


G e N Iuvinale


Foto Gettyimages (Hong Kong Container Terminal)

Un recente studio dell’U.S.-China Economic and Security Review Commission ha acceso i riflettori sui rischi derivanti dall’uso diffuso della piattaforma integrata per la trasmissione dei dati logistici denominata LOGINK, National Transport and Logistics Public Information Platform che potrebbe essere utilizzata dal Partito Comunista Cinese (PCC) per espandere il suo potere e la sua influenza nel mondo e porre seri rischi commerciali e strategici per le Nazioni.

La piattaforma potrebbe anche minacciare la sicurezza dei dati degli utenti e consentire alla Cina di modellare le relative norme di governance in modi contrari agli interessi degli Stati occidentali (2). Attraverso una partnership strategica con l’International Port Community Systems Association (IPCSA), LOGINK è attualmente presente anche in Italia, segnatamente nei porti di La Spezia e Marina di Carrara (3).


Come la Cina è diventata una superpotenza anche nei trasporti

Proprio grazie a Logink, la Cina è riuscita a diventare una superpotenza anche nei trasporti. Nata come iniziativa provinciale nel 2007, nel 2010 LOGINK è diventata parte di una rete regionale nel nord-est asiatico e dal 2014 si è evoluta in una piattaforma globale.

A guidare tutto ciò è stato un piano triennale – introdotto subito dopo il centenario del PCC nel settembre 2019 – per rendere la Cina una superpotenza dei trasporti internazionali entro il 2050 (1).

Sponsorizzato e supportato dallo Stato, attualmente il programma viene utilizzato in oltre 20 porti in tutto il mondo e da numerose aziende cinesi ed internazionali.


Cos’è esattamente Logink

LOGINK è una piattaforma di gestione della logistica che consente agli utenti di comunicare e scambiare tra loro documenti e dati, nonché di cercare informazioni come l’ubicazione del carico o le quotazioni dei prezzi dei vettori merci (4).

LOGINK offre agli utenti uno sportello unico per la gestione dei dati logistici, il monitoraggio delle spedizioni e le esigenze di scambio di informazioni tra imprese e tra queste e il Governo. Pechino sta spingendo forte per una sua implementazione globale. Incoraggia i gestori dei porti, i vettori di merci, gli spedizionieri, i Paesi ed altre entità ad adottarla gratuitamente. Oltre a ciò, la Cina sta anche promuovendo standard di dati logistici che supportano l’uso diffuso di questa piattaforma. Una seconda generazione di LOGINK, attualmente in fase di sviluppo, offrirebbe una suite di applicazioni software aziendali basata su cloud, come analisi avanzate dei dati e strumenti di gestione delle relazioni con i partner commerciali. Questi aggiornamenti consentirebbero al software un accesso ancora maggiore ai dati commerciali globali, offrendo potenzialmente al Governo cinese una finestra senza precedenti sulle transazioni e sui rapporti commerciali.

La piattaforma facilità inoltre lo sdoganamento attraverso la fornitura di dati sul carico, designazioni di codici tariffari e altre informazioni pertinenti. Gestito dal Dipartimento dei Trasporti della provincia di Zhejiang, LOGINK è pensato per essere uno “sportello unico” per lo scambio di tutte le informazioni logistiche (5). Offerto gratuitamente, l’utilizzatore, però, deve adottare tutti gli standard LOGINK per poter scambiare dati con la piattaforma (6). Questa consente anche l’accesso ai dati da parte di terzi, ad esempio ai servizi di informazione che offrono analisi sulla catena di approvvigionamento (7).

Secondo l’U.S.-China Economic and Security Review Commission, LOGINK incorpora elementi dello “sportello unico nazionale”, un termine utilizzato nel commercio e nelle dogane internazionali per indicare un portale unificato per l’archiviazione elettronica e lo scambio di informazioni tra le imprese e un Governo (8).

Tuttavia, come afferma la Commissione statunitense, “il suo ambito di scambio di informazioni e le sue ambizioni geografiche si estendono ben oltre sistemi a finestra singola comparabili” (9).


Logink al servizio della realizzazione delle iniziative politiche cinesi

Lo sviluppo e l’espansione internazionale di LOGINK promuove diverse iniziative politiche cinesi, tra cui la Belt and Road (BRI), la Digital Silk Road, il diventare una superpotenza dei trasporti, il favorire l’uscita delle aziende cinesi e la promozione di norme tecniche a livello internazionale.


La Belt and Road (BRI)

Voluta principalmente dal Segretario generale del PCC Xi Jinping, la BRI mira a creare un nuovo ordine politico e commerciale globale incentrato sulla Cina, con il finanziamento e la costruzione di infrastrutture che collegano il mondo con Pechino. Lanciata nel 2013 con un focus iniziale su Eurasia e la regione indo-pacifica, la BRI si è successivamente espansa attraverso corridoi in tutti i continenti. La Digital Silk Road, invece, mira a favorire i mercati di esportazione per le aziende tecnologiche cinesi e ad aumentare l’adozione di standard tecnici e norme di governance nazionali a livello globale (10).

Secondo gli esperti (11), lo sviluppo internazionale di questa piattaforma servirebbe per far progredire gli obiettivi della BRI e della Digital Silk Road sotto diversi aspetti:

  • promuovere LOGINK come modello per altri Paesi per sviluppare piattaforme simili ed adottare i relativi standard, integrando più profondamente il loro commercio con la Cina (12);

  • collegare più Paesi BRI a questa piattaforma consentirà al Governo cinese di accedere ai dati sui sistemi logistici di tali Stato, offrendo loro maggiore visibilità e potenziale influenza sulle catene di approvvigionamento globali (13);

  • i fornitori di servizi logistici cinesi saranno più facilmente in grado di entrare nei mercati che hanno adottato gli standard tecnici di Pechino.

Nel 2019, inoltre, il PCC ed il Consiglio di Stato cinese (l’Esecutivo) hanno emesso un vasto piano di nove punti affinché Pechino diventi entro il 2050 un leader mondiale nelle infrastrutture domestiche, nelle attrezzature di trasporto e nella connettività globale (14). LOGINK combacia con due pilastri del piano, in particolare:

  • nello sviluppo dei sistemi di trasporto intelligenti, compresa la definizione di standard nelle relative reti logistiche, l’integrazione di magazzini intelligenti nelle piattaforme logistiche e la promozione del sistema di navigazione satellitare BeiDou, l’alternativa statale cinese al GPS;

  • nell’aumentare il collegamento marittimo, ferroviario ed aereo negli hub di spedizione della Cina con l’estero e l’influenza di Pechino nella governance globale relativa alle spedizioni internazionali (15).

Nell’ambito del quadro strategico BRI/DSR, LOGINK è stata inserita nei tre pilastri su cui la BRI sta costruendo la Cina come egemone mondiale. Questi tre pilastri sono:

  • la SOE China Ocean Shipping Company, una società statale che deve diventare un integratore globale della logistica dei container attraverso l’utilizzo di LOGINK;

  • impiegare Cainiao Smart Logistics Network (noto anche come China Smart Logistics Network Limited, il fornitore di logistica fondato da Alibaba Group che fornisce servizi di spedizione sulla piattaforma AliExpress) come sistema per costruire e controllare la logistica globale;

  • l’utilizzo della tecnologia cinese nei principali settori della logistica.

Dalla fine degli anni ’90, poi, il Governo di Pechino ha fornito ampio sostegno alle imprese cinesi, in particolare alle imprese statali (SOE), per espandere il business oltre i confini della Cina (16). LOGINK continua questa tendenza nel fornire una piattaforma finanziata dal Governo che collega la Cina ai porti e ad altri hub in tutto il mondo. In particolare, questa piattaforma collabora con le principali SOE cinesi, vale a dire con COSCO e China Merchants Group, un conglomerato logistico sotto il Ministero dei Trasporti (MOT) che comprende lo spedizioniere SINOTRANS e l’operatore portuale China Merchants Port Holdings (17). Tale “sportello unico globale” supporta anche l’espansione di piattaforme di e-commerce non statali e società di logistica oltre i confini della Cina, ad esempio collaborando con Alibaba e il suo braccio logistico Cainiao per sviluppare un sistema di polizza di carico blockchain (18).

In linea con la sua China Standards 2035 Strategy, infine, il Governo di Pechino mira a costruire mercati di esportazione per beni e servizi nazionali, influenzando i forum di definizione degli standard tecnici in modo da favorire le imprese cinesi.

Il controllo da parte dello Stato di LOGINK, dunque, fornisce al PCC un potenziale accesso a tutti i dati raccolti e archiviati sulla piattaforma. Questi dati consentirebbero al Governo cinese di ottenere informazioni dettagliate sulle spedizioni, valutazioni del carico tramite moduli di sdoganamento e informazioni sulla destinazione e sul percorso. Ciò fornirebbe notevoli informazioni sensibili economiche e di intelligence per il Governo (19).


La cooperazione con strutture logistiche anche italiane

La cooperazione di LOGINK con i porti e gli operatori portuali si è concentrata principalmente sulla condivisione dello stato di navi e container, migliorando la capacità della piattaforma di monitorare il movimento delle merci a livello globale.

La piattaforma ha accordi di cooperazione con almeno 24 porti, porti franchi ed operatori portuali al di fuori della Cina, di cui dodici in Asia, nove in Europa e tre in Medio Oriente.

Attualmente LOGINK è presente nei seguenti porti internazionali: Tokyo-Yokohama, Giappone; Pusan, Corea del Sud; Kawasaki, Giappone; ÿsaka, Giappone; Kÿbe, Giappone; Incheon, Corea del Sud; Gwangyang, Corea del Sud; Yokkaichi, Giappone; Ulsan, Corea del Sud; Niigata, Giappone; Pyongtaek, Corea del Sud; Clang, Malesia; Senes, Portogallo; Barcellona, Spagna; Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti; Anversa, Belgio; Jebel Ali, Dubai, Emirati Arabi Uniti; Odessa, Ucraina; Haifa, Israele; Porto franco di Riga, Lettonia; Ventspils, Lettonia; Rotterdam, Paesi Bassi; Amburgo e Brama, Germania (20).

Inoltre, attraverso una partnership strategica con l’International Port Community Systems Association (IPCSA), LOGINK è presente anche in Italia, segnatamente nei porti di La Spezia e Marina di Carrara (21).

Nell’aprile scorso, infatti, l’IPCSA ha accolto l’Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale (responsabile dei due porti) come nuovo membro e LOGINK come partecipante alla piattaforma Network of Trusted Networks (NoTN) lanciata dall’International Port Community Systems Association nel 2020. LOGINK è entrata a far parte dell’IPCSA nel dicembre 2019, aderendo di conseguenza al NoTN.

L’integrazione con i magazzini globali Cainiao, inoltre, ha reso possibile l’utilizzo della piattaforma cinese nel deposito romano del braccio logistico di Alibaba (22).

L’espansione di LOGINK è avvenuta globalmente anche attraverso partnership con le principali società di logistica internazionali, cinesi e non, nonché con la partecipazione ad organizzazioni internazionali come l‘UNESCAP. Tra questi ci sono organismi di definizione degli standard come ISO, che la piattaforma ciense sta utilizzando per aumentare la facilità di adozione nelle economie più avanzate e per guidare la direzione dello sviluppo logistico nelle economie emergenti.


Quale impatto sugli interessi commerciali e di sicurezza?

Attualmente la Cina gestisce diversi porti commerciali nel Mediterraneo e in altre parti del mondo.


La Via della Seta Marittima (MSR)

Al centro di molti progetti portuali cinesi d’oltremare c’è la Via della Seta Marittima (MSR). Lanciata nel 2013, costituisce la componente via mare della più ampia BRI. La Cina, infatti, domina in parte l’arena marittima globale e la gestione dei porti di rilevanza mondiale, tant’è che nei 50 di essi più grandi del mondo (soprattutto in Europa) ci sono investimenti cinesi: si pensi a Long Beach in California, Kaohsiung nel sudovest di Taiwan, Euromax a Rotterdam, Anversa in Belgio, Amburgo in Germania, Pireo in Grecia e Vado Ligure in Italia (23).

Nel 2015, il Ministero dei Trasporti israeliano ha firmato un memorandum d’intesa con lo Shanghai International Port Group (SIPG), che prevede la concessione alla compagnia statale cinese della gestione venticinquennale del porto di Haifa (dal 2021 al 2046). Il porto commerciale è operativo dal 1° settembre 2021 ed è a controllo cinese (24).

Secondo diversi analisti, la conclusiva fase della BRI consisterà nella difesa militare degli investimenti e delle rotte commerciali cinesi da potenziali minacce (25). Accanto alla PLA, la forza militare cinese, che opera da retroguardia, la Cina ha già in loco diverse Società di Sicurezza Private (PSC) pronte ad intervenire. L’allarme sul loro impiego è arrivato nel 2022 dal Center for Strategic and International Studies (CSIS), un think tank statunitense esperto di politica internazionale, in un recente report intitolato A Stealth Industry: The Quiet Expansion of Chinese Private Security Companies (26).

Secondo il CSIS, da 20 a 40 PSC cinesi operano già all’estero in circa 40 Paesi e più di 7.000 vengono gestite a livello nazionale. Molti studi sulle PSC cinesi si concentrano sul coinvolgimento delle stesse nei progetti BRI, incluso uno della China Africa Research Initiative (CARI) presso la Johns Hopkins School of Advanced International Studies (SAIS ) del marzo 2020 sulle PSC cinesi in Africa (27) e uno dell’ottobre 2020 su quelle in Asia centrale della Oxus Society for Central Asian Affairs. Anche uno studio del 2018 del Mercator Institute for China Studies (MERICS) rilevava come oltre 7.000 PSC cinesi operavano a livello nazionale e 20 all’estero, impiegando circa 3.200 dipendenti professionisti del settore (28).

Anche la strategia cinese della fusione militare-civile (MCF) – che impone che requisiti militari debbano guidare la costruzione di infrastrutture – può avere importanti implicazioni per i progetti infrastrutturali all’estero e negli investimenti nell’ambito BRI per sostenere la potenza militare della PLA (29).

Da parte sua, il documento dell’U.S.-China Economic and Security Review Commission sostiene che anche l’uso diffuso di LOGINK potrebbe servire agli scopi del PCC: espandere il potere e l’influenza del governo cinese e porre seri rischi commerciali e strategici per gli Stati Uniti e i suoi alleati. Potrebbe anche minacciare la sicurezza dei dati degli utenti e consentire alla Cina di modellare le norme di governance dei dati in modi contrari agli interessi degli stati occidentali (30).


I rischi evidenziati dagli Usa

Questi i rischi evidenziati.


Rischi commerciali

  • L’aggregazione di dati commerciali globali può fornire un vantaggio informativo, consentendo alle aziende cinesi di competere in modo sleale. Se LOGINK rendesse disponibili i dati sulle transazioni globali alle entità cinesi gratuitamente o ad un costo inferiore a quello che fornisce ad altri utenti, o se fornisse solo determinati dati alle entità cinesi, queste potrebbero essere in grado operare con un vantaggio sleale sulle tendenze del mercato internazionale. “Ad esempio, se LOGINK monitorasse gli ordini di esportazione in aumento da un fornitore non cinese per un prodotto che i pianificatori cinesi speravano di esportare di più, il governo cinese potrebbe utilizzare le informazioni per tentare di ridurre il prezzo del fornitore non cinese. Se LOGINK diventa un mercato a tutti gli effetti, abbinando importatori, esportatori e società di logistica, potrebbe anche distorcere i dati che fornisce per indirizzare gli utenti verso la selezione di fornitori cinesi”.

  • Una sovvenzione da parte del governo cinese e la partnership di LOGINK con aziende cinesi, come il fornitore di servizi logistici Cainiao, può minare la crescita delle società straniere più innovative nel settore della tecnologia logistica. Pechino, inoltre, può utilizzare le “intuizioni” raccolte per espandere – e mirare ancor più precisamente – l’arma della coercizione economica. I dati aggregati attraverso la piattaforma, infatti, possono consentire alla Cina di bloccare o interrompere i flussi commerciali verso Paesi o entità come rappresaglia per espressioni di sostegno a Taiwan, per dichiarazioni di opposizione alla repressione delle libertà civili da parte della Cina a Hong Kong o della detenzione di massa di uiguri e di altre opinioni contrarie al playbook del PCC.

Rischi strategici

  • Le informazioni sulle spedizioni provenienti da LOGINK potrebbero fornire ai pianificatori militari cinesi le tendenze e i preavvisi per la logistica degli Stati stranieri che utilizzano i trasporti commerciali e i porti per spedire attrezzature militari.

  • Il controllo cinese sulle informazioni di spedizione attraverso LOGINK potrebbe anche consentire ai pianificatori militari cinesi di nascondere le azioni della PLA ed interrompere le operazioni militari straniere. A seconda di come la piattaforma è configurata, si connette alle reti portuali e viene gestita, la LOGINK potrebbe fornire alla PLA una fonte impressionante di dati in tempo di pace, nonché vulnerabilità da utilizzare per costringere o interrompere gli operatori portuali durante una crisi o un conflitto. In particolare, la visibilità dei dati globali sulle spedizioni acquisita tramite LOGINK, potrebbe consentire l’interdizione o l’interruzione delle operazioni o delle azioni straniere, comprese le vendite di armi e munizioni militari straniere (ad esempio verso l’Ucraina o Taiwan), il movimento delle forze militari straniere o il loro sostegno in operazioni strategiche, militari, di intelligence all’estero. Pechino avrebbe anche la capacità di interrompere le linee di rifornimento. Ad esempio, potrebbe reindirizzare le navi, dando priorità di attracco alle compagnie di navigazione “favorite” e ridurre le forniture/limitare le forniture in entrata e in uscita da un Paese. In casi estremi, la manipolazione dei dati potrebbe essere utilizzata per interrompere le forniture strategiche di un Paese o per interrompere il trasporto di prodotti sensibili ed elencati nelle dogane internazionali.

  • Rischi per la sicurezza dei dati. Per l’U.S.-China Economic and Security Review Commission, la sicurezza di LOGINK non è chiara e la sponsorizzazione della piattaforma da parte dello Stato solleva notevoli preoccupazioni. La piattaforma potrebbe condividere dati senza il permesso degli utenti, inclusi dati aziendali riservati. Attraverso la legge sull’intelligence del 2017 – che richiede a qualsiasi cittadino o organizzazione cinese di “sostenere, fornire assistenza e cooperare nel lavoro dell’intelligence nazionale” – Pechino potrebbe obbligare legalmente la piattaforma a condividere i dati che considera una questione di intelligence nazionale. Questa legge, inoltre, pone un generale divieto di rivelazione del supporto eventualmente fornito ai servizi di intelligence cinesi. Infine, almeno dal 2015 le Commissioni del PCC hanno chiesto l’inclusione di “interfacce riservate”, o backdoor, che potrebbero fornire l’accesso a trasporti, informazioni e infrastrutture di comunicazione. Anche se LOGINK non è configurata intenzionalmente per consentire l’accesso non autorizzato, i prodotti software cinesi forniti da altri fornitori mostrano spesso indicazioni di pratiche di sviluppo software non sicure. La crescente predominanza di LOGINK e dei relativi standard tecnici, poi, potrebbe consentire al Governo di Pechino di portare avanti il suo approccio restrittivo alla governance dei dati. La sua adozione nelle economie emergenti, inoltre, può favorire una maggiore dipendenza dai servizi di cloud computing con sede in Cina per fornire infrastrutture digitali.

Gli stretti legami di LOGINK con il PCC, nonché l’impiego di questa piattaforma digitale, dovrebbero dunque destare una seria preoccupazione nei governi nazionali, Italia compresa.


L'articolo è stato originariamente pubblicato sulla rivista scientifica Agenda Digitale EU il 27 marzo 2023

 

Note

  1. Nel 2019, il Governo cinese ha pubblicato un documento chiave che delinea essenzialmente un piano trentennale per diventare un leader internazionale nei trasporti, compresa l’innovazione nelle attrezzature e nelle infrastrutture di trasporto, il funzionamento dei servizi di trasporto e la logistica. Chinese Communist Party Central Committee and State Council, “Logistics Superpower Construction Outline”, 19.9.2019

  2. USCC Staff, “LOGINK: Risks from China’s Promotion of a Global Logistics Management Platform”, U.S.-China Economic and Security Review Commission, 20.9.2022, https://www.uscc.gov/research/logink-risks-chinas-promotion-global-logistics-management-platform.

  3. Port Technology Team, “IPCSA welcomes new partners”, 12.4.2022,

  4. United Nations Economic and Social Commission for Asia and the Pacific Committee, “Regional Study: The Use of Logistics Information Systems for Increased Efficiency and Effectiveness”, ESCAP, 4.7.2016; CFLP, “National Transportation and Logistics Public Information Platform: Large-Scale Enterprise Platform Access General Integration Project”, China Federation of Logistics and Purchasing, 19.11.2015

  5. USCC Staff, “LOGINK: Risks from China’s Promotion of a Global Logistics Management Platform”, cit;

  6. United Nations Economic and Social Commission for Asia and the Pacific Committee, “Regional Study: The Use of Logistics Information Systems for Increased Efficiency and Effectiveness”, cit; USCC Staff, “LOGINK: Risks from China’s Promotion of a Global Logistics Management Platform”, cit.

  7. Gu Jingyan, “National Transport and Logistics Information Platform in China LOGINK,” United Nations Economic and Social Commission for Asia and the Pacific, 10.12.2015.

  8. USCC Staff, “LOGINK: Risks from China’s Promotion of a Global Logistics Management Platform”, cit; Mihai-Cosmin Niculescua e MariusMineab, “Developing a Single Window Integrated Platform for Multimodal Transport Management and Logistics”, Transportation Research Procedia 14 (2016) Mihai-Cosmin Niculescu, Marius Minea, Developing a Single Window Integrated Platform for Multimodal Transport Management and Logistics, Transportation Research Procedia, Volume 14, 2016, Pagg.1453-1462.

  9. USCC Staff, “LOGINK: Risks from China’s Promotion of a Global Logistics Management Platform”, cit.

  10. USCC Staff, “LOGINK: Risks from China’s Promotion of a Global Logistics Management Platform”, cit.; Robert Greene e Paul Triolo, “Will China Control the Internet through the Digital Silk Road”, SupChina, 8.5.2020

  11. USCC Staff, “LOGINK: Risks from China’s Promotion of a Global Logistics Management Platform”, cit.;

  12. ESCAP, “Activities implemented under the Regional Action Programme for Transport Development in Asia and the Pacific, phase II (2012-2016)”, Economic and Social Commission for Asia and the Pacific, 9.11.2016.

  13. Andre Wheeler, “Global Smart Supply Chain Integration: Is a Trap Being Laid with the Logink Platform?”, Asia Power Watch, 26.8.2021

  14. Chinese Communist Party Central Committee and State Council, “Logistics Superpower Construction Plan”, 19.9.2019,

  15. Ibidem; Jordan Wilson, “China’s Alternative to GPS and its Implications for the United States”, U.S.-China Economic and Security Review Commission, 5.1.2017

  16. Xinhua, “[One Hundred Moments Say One Hundred Years] 1996, ‘Bring In’ and ‘Going Out’ Strategy” 1996, 8.12.2021

  17. LOGINK, “Partners, Global Cooperation

  18. Gavin van Marle, “Alibaba Signs Up and Gives Port Community’s eB/L Initiative a Boost,” Loadstar, 9.7.2020; LOGINK, “Partners, Global Cooperation”, cit.

  19. USCC Staff, “LOGINK: Risks from China’s Promotion of a Global Logistics Management Platform”, cit.;

  20. Ibidem.

  21. Port Technology International, “L’International Port Community Systems Association (IPCSA) ha accolto l’Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale come nuovo membro e LOGINK come partecipante alla piattaforma Network of Trusted Networks (NoTN)”, 12.4.2022, https://www.porttechnology.org/news/ipcsa-welcomes-new-partners/.

  22. USCC Staff, “LOGINK: Risks from China’s Promotion of a Global Logistics Management Platform”, cit.;

  23. Gabriele e Nicola Iuvinale, “La Cina di Xi Jinping” Verso un nuovo ordine mondiale sinocentrico?, Antonio Stango Editore, 2023.

  24. Ibidem.

  25. Ibidem.

  26. Max Markusen, “A Stealth Industry The Quiet Expansion of Chinese Private Security Companies”, CSIS, 12.1.2022: https://www.csis.org/analysis/stealth-industry-quiet-expansionchinese-private-security-companies; Gabriele e Nicola Iuvinale, “La Cina di Xi Jinping” Verso un nuovo ordine mondiale sinocentrico?, cit.

  27. Niva Yau e Dirk Van Der Kley, The Growth, Adaptation and Limitations of Chinese Private Security Companies in Central Asia, The Oxsus Society for Central Asian Affairs, 2020: https://oxussociety.org/wp-content/uploads/2020/10/the-growth-adaptation-and-limitationsof-chinese-private-security-companies-in-central-asia; Gabriele e Nicola Iuvinale, “La Cina di Xi Jinping” Verso un nuovo ordine mondiale sinocentrico?, cit.

  28. Helena Legarda e Meia Nouwens, Guardians of the Belt and Road. The internationalization of China’s private security companies, MERICS, 16 agosto 2018: https://merics.org/sites/default/files/2020-04/180815_ChinaMonitor_Guardians_ final.pdf; Gabriele Iuvinale, “Fase tre Belt and Road: difendere gli interessi cinesi esteri con la forza militare”, “ExtremaRatioNews”, 17 gennaio 2022: https://www.extremarationews.com/post/fase-tre-belt-and-road-difendere-gli-interessicinesi-esteri-con-la-forza-militare; Gabriele e Nicola Iuvinale, “La Cina di Xi Jinping” Verso un nuovo ordine mondiale sinocentrico?, cit.

  29. Gabriele e Nicola Iuvinale, “La Cina di Xi Jinping” Verso un nuovo ordine mondiale sinocentrico?, cit.

  30. USCC Staff, “LOGINK: Risks from China’s Promotion of a Global Logistics Management Platform”, cit..



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