L'annuncio sull'autonomia dell'isola è stato fatto tramite un rapporto della Commissione affari esteri del Parlamento britannico intitolato "Tilting horizons: the Integrated Review and the Indo-Pacific"
G e N Iuvinale
Per il Parlamento britannico Taiwan è un “Paese indipendente” perché l’isola è autonoma [così è stata definita] in quanto “possiede tutte le condizioni per diventare uno Stato”.
E' stata, in particolare, la Commissione affari esteri che ha ufficializzato l'indipendenza di Taiwan nel recente rapporto dal titolo Tilting horizons: the Integrated Review and the Indo-Pacific".
Foto Gettyimages
"Taiwan è già un paese indipendente, sotto il nome di Repubblica Cinese (ROC). Taiwan possiede tutte le condizioni per diventare uno Stato, tra cui una popolazione permanente, un territorio definito, un governo e la capacità di entrare in rapporti con gli altri Stati: manca solo un maggiore riconoscimento internazionale", si legge a circa metà del rapporto.
Il documento, dunque, smentisce quanto affermano i leader cinesi, vale a dire che Taiwan farebbe parte della Cina da circa 1.800 anni. "E' stato solo quando l'Impero Manciù ha preso il controllo della Cina e di Taiwan [a metà del XVII secolo] che la Cina vi ha governato", affermano i britannici nel loro rapporto. E, facendo riferimento ai loro sforzi per costruire un impero all'estero, notano che "proprio come l'Impero britannico ha preso il controllo dell'India e dello Sri Lanka allo stesso tempo, non ha reso lo Sri Lanka parte dell'India".
Sul punto, il rapporto in particolare recita: "Gli imperatori Qing hanno esercitato la loro sovranità su Taiwan dal 1683 al 1895, quando è stata ceduta al Giappone. Dal 1945 al 1949 Chiang Kai-shek ha governato Taiwan dalla terraferma, ma la RPC non ha mai governato Taiwan, anzi ha sempre dimostrato la determinazione a conquistare Taiwan fin dalla sua invasione abortita dell'isola nel 1949 per distrarsi dai problemi interni, come la pandemia COVID-19 o le crisi dell'economia cinese".
E' interessante notare come la pubblicazione del documento, avvenuta il 30 agosto scorso, ha fatto seguito di un solo giorno la visita dell'Alto diplomatico britannico James Cleverly a Pechino che è diventato il Primo ministro degli Esteri del Regno Unito ad aver compiuto una visita ufficiale in Cina negli ultimi cinque anni.
Il Primo ministro Rishi Sunak ha difeso il viaggio di Cleverly, dichiarando che "è perfettamente possibile impegnarsi con la Cina e allo stesso tempo essere molto forti nel difendere i nostri interessi e i nostri valori".
Prima dell'incontro con Cleverly, l'omologo cinese Wang Yi ha dichiarato ai giornalisti: "Credo che finché entrambe le parti si atterranno al rispetto reciproco, alla parità di trattamento, vedranno lo sviluppo dell'altro in modo obiettivo e rafforzeranno la comprensione e la fiducia reciproche, le relazioni sino-britanniche saranno in grado di eliminare tutte le interferenze e gli ostacoli non necessari".
"Non cambieremo la Cina da un giorno all'altro", ha detto Cleverly alla stampa. "Ma è importante mantenere un dialogo regolare", ha riferito l'Associated Press da Pechino.
Cleverly ha anche incontrato il Ministro degli Esteri filippino il giorno prima della visita in Cina, mentre il Ministro britannico per l'Indo-Pacifico, Anne-Marie Trevely, ha ha iniziato oggi (1° settembre) una visita uffficiale di una settimana nel Laos e in Malesia.
"L’Integrated Review Refresh del Regno Unito, pubblicato nel marzo 2023, ha reso il maggiore impegno con l’Indo-Pacifico un pilastro a lungo termine della politica estera del Regno Unito. Con oltre la metà della crescita globale che dovrebbe provenire dall’Indo-Pacifico entro il 2050, la regione è vitale per la priorità del Primo Ministro di far crescere l’economia del Regno Unito. Il Regno Unito ha firmato ufficialmente il suo protocollo di adesione al blocco commerciale del partenariato transpacifico (CPTPP) nel luglio 2023. Il partenariato posiziona il Regno Unito al centro delle economie dinamiche e in rapida crescita dell’Indo-Pacifico", si legge nel comunicato ufficiale.
Intanto la Cina ...
Va segnalato che il 28 agosto il Ministero delle Risorse Naturali cinese ha rilasciato la nuova mappa nazionale “standard”. La pubblicazione, come definita dall'Alto rappresentante, fa parte di un più ampio forzo continuo volto ad eliminare le “mappe problematiche”.
L'edizione 2023 della mappa standard della Cina. [Foto fornita a chinadaily.com.cn]
Il documento continua a mostrare la linea dei nove trattini, che a dire di Pechino delimita il suo confine marittimo, rivendicando la quasi totalità del Mar Cinese Meridionale. Inoltre, come nelle mappe precedenti, un “decimo trattino” è posizionato a est di Taiwan, a sottolineare il riconoscimento di Pechino sull'isola.
Taiwan, da parte sua, ha sempre rifiutato la tesi di Pechino riguardo la linea dei nove trattini e le ulteriori rivendicazioni sul Mar Cinese Meridionale.
Dopo il rilascio della mappa standard per uso pubblico, il Ministero delle Risorse Naturali pubblicherà anche “mappe digitali, navigazione e posizionamento” da utilizzare in vari campi tra cui per i “servizi basati sulla localizzazione, agricoltura di precisione, economia delle piattaforme e veicoli intelligenti connessi”.
Quest'anno ricorre il 30° anniversario dell'attuazione della Legge sul rilevamento e sulla mappatura della Repubblica popolare cinese approvata per "rafforzare l'amministrazione dell'impresa di misurazione e mappatura, promuoverne lo sviluppo e garantire che essa renda un servizio allo sviluppo dell'economia nazionale, alla costruzione della difesa nazionale e al progresso della società".
Sotto Xi, Pechino ha rafforzato la gestione delle aree di confine, approvando una nuova legge sui confini [entrata in vigore il 1° gennaio 2022] che elenca diverse responsabilità per le autorità civili e militari cinesi, affinché adottino misure per "salvaguardare la sovranità nazionale".
L'articolo 22, in particolare, chiede alle forze armate cinesi di effettuare esercitazioni di confine e di "prevenire, fermare e combattere con determinazione" quelle che definisce "invasioni, sconfinamenti e provocazioni".
La prossima mossa inglese
"Un possibile incontro tra il Presidente cinese Xi Jinping e il Primo ministro Rishi Sunak potrebbe avvenire in occasione del vertice del G20 che si terrà in India il mese prossimo", ha riferito mercoledì la Reuters.
Va segnalato, inoltre, che giovedì il Regno Unito ha nominato un nuovo capo militare, dopo che i quattro anni di carica dell'ex Ministro della Difesa Ben Wallace sono terminati con le sue dimissioni arrivate in settimana.
Il nuovo capo è Grant Shapps che, secondo il New York Times, "è uno stretto alleato del Primo Ministro Rishi Sunak, anche se ha molta meno esperienza di politica estera e di sicurezza di Wallace".
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