di Nicola Iuvinale
Xi Jinping sta sbagliando tutto.
Porterà la Cina alla rovina. Sento ripetere questo mantra in continuazione.
Ma davvero si ha la presunzione di ritenere che Xi Jinping e il PCC non abbiano le capacità di capire le cause della crisi economica cinese?
Il covid zero.
Lo fanno perché sono obbligati: non hanno vaccino e, soprattutto, sarebbe una minaccia biologica da parte di paesi ostili, non dimostrabile.
La notizia di 2 giorni fa, che in un laboratorio usa, stiano elaborando un virus covid che avrebbe una mortalità all'80% ha una precisa finalità.
Terrorizzare.
Il decoupling.
Lo ha deciso Trump e Biden lo ha reso più pesante.
L'autosufficienza proclamata da Xi Jinping, nella fabbrica cinese China First, segue quella americana e non poteva che essere altrimenti.
Il PCC è infallibile, non può mostrare tentennamenti, e attingere alla storia del secolo dell'umiliazione alimenta solo l'ultranazionalismo e la finzione dell'incrollabilita'.
Chi non la pensa così è accusato di nichilismo storico.
Si, perché Xi Jinping ha riscritto artatamente la storia ad usum delphini.
La doppia circolazione.
Anche questa ideata per reagire al decoupling e al reshoring dei capitali e delle fabbriche straniere.
Fare crescere i consumi interni, alimentare così la produzione e vendere nei paesi BRI, dai quali attingere le materie prime.
Vecchio colonialismo in chiave moderna, post ONU.
È una mossa obbligata, quanto fallibile.
Il disaccoppiamento ha cause politiche profonde.
La verità che si vuole nascondere, soprattutto da parte di chi ha lisciato il pelo a Xi, è che quest'uomo è chiamato a realizzare il sogno cinese.
Si, il PCC ha sempre mentito al mondo e all'occidente.
La più grande menzogna della storia.
Da Mao a Deng e fino a Hu Jintao si diceva: cresciamo, prendiamo ciò che possiamo, "nascondiamoci e attendiamo il nostro tempo".
Poi, nel 2008, dopo anni di crescita a doppia cifra, a seguito del crollo della Leman, il PCC ha deciso che era giunto il suo tempo.
Dimostrare all'occidente fallito la superiorità del modello marxista leninista con le caratteristiche cinesi.
Non era più necessario nascondersi: il mondo avrebbe dovuto fare i conti con il nuovo e potente Regno di mezzo, dominato dallo stato partito elitario.
Così, nasce Xi Jinping.
In Germania lo chiamerebbero il Fuhrer.
Un popolo, un capo, una razza incentrata sugli Han.
I sentimenti ultranazionalisti già montavano, lui ha sfruttato questo fervore, ha commesso genocidio, si è impossessato del mar Cinese, ha destabilizzato l'area e ha deciso di sfidare l'ordine liberale.
Quello che la Cina democratica aveva accettato e deciso con la comunità occidentale alla fine della II guerra mondiale, con la nascita dell'ONU e dei trattati relativi.
No, Xi Jinping non sbaglia.
Lo pensano alcuni perché tendenzialmente ragionano con la mentalità occidentale, o per nascondere il loro "fallimento" valutativo.
Ma, nel piano del PCC, il popolo cinese è oggi chiamiato all'estremo sacrificio per realizzare il "sogno cinese".
Riportate la terra di mezzo al giusto posto che le compete nel mondo, quello del Regno di mezzo e di un mondo sinocentrico.
Perché ciò era già stato deciso e nascosto dai tempi di Mao Zedong.
Questa è la più grande menzogna della storia dell'uomo.
Ora abbiamo davanti a noi la più grande sfida dal 1939.
Anzi siamo già al 1939.
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