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Cina: mitigare i rischi per la sicurezza nazionale con azioni difensive

L'Italia difetta di un serio dibattito politico riguardo i molteplici rischi provenienti dal regime di Pechino e come contrastarli per difendere gli interessi nazionali e dei singoli cittadini. Eppure, sarebbe sufficiente mutuare talune regole proposte negli USA


Focus on National Security


G Iuvinale


Foto Gettyimages Piazza Tiananmen, Pechino

In molti governi occidentali c'è ormai una crescente consapevolezza delle minacce poste dal Partito Comunista Cinese agli interessi economici e di sicurezza nazionale. Tuttavia, molte delle economie liberali, compresa quella italiana, difettano di un efficace quadro normativo "difensivo", capace di mitigare tali rischi, assicurando al contempo la relativa libertà dei cittadini.

Nel nostro Paese, in particolare, è assente un serio dibattito bipartisan su se e come intervenire per rafforzare il mercato interno, rinvigorire l'infrastruttura di ricerca nazionale e proteggersi dal "comportamento predatorio" di Pechino.

Al momento, dunque, si è deciso di lasciare la porta aperta al continuo sfruttamento da parte del PCC dei nostri mercati, della ricerca e dell'innovazione.

Come si è più volte scritto in questo blog, ciò che abbiamo dinanzi non è una competizione circoscritta solo alle grandi potenze come Cina e Stati Uniti; si tratta, invece, di un vero e propro conflitto geopolitico, diplomatico, sociale, tecnologico e commerciale di rilevanza globale dal quale nessuna democrazia può ritenersi esclusa.

Sarebbe, quindi, ora che iniziassimo a prendere atto di ciò. Non si può continuare a spendere soldi dei contribuenti per finanziare società o ricerche che vengono poi facilmente "rubate" da Pechino. Tutto ciò non ha senso e va impedito con urgenza.
In tale logica, si dovrebbero rafforzare anche le forze armate, ricostruire la nostra base industriale, salvaguardare la ricerca nazionale e proteggere i mercati dei capitali.

Come fare? Ecco alcune idee - provenienti da oltreoceano che potrebbero fornire un buon punto di partenza anche per gli europei - su cui iniziare a ragionare per un eventuale de-risking.


Salvaguardia della R&S e dei mercati dei capitali

  • Safeguarding American Innovation Act. Tale disegno di legge presentato per la prima volta al Congresso USA nel 2020 dall'allora Senatore Rob Portman, dota il governo federale dei poteri per proteggere gli investimenti in ricerca e sviluppo dagli avversari globali, Cina inclusa.

  • Preventing PLA Acquisition of United States Technology Act. Presentata nel maggio 2022, tale legislazione ha lo scopo di impedire a qualsiasi ricerca nazionale finanziata con denaro publico di essere condivisa (o condotta congiuntamente) con entità cinesi che partecipano alla strategia di fusione militare-civile (MFC) del Partito comunista cinese.

  • Genomics Data Security Act. Questa regolamentazione creerebbe un "cappello protettivo" per i finanziamenti in ambito sanitario, vietandone l'utilizzo da parte di soggetti legati direttamente o indirettamente al PCC. In particolare, negli USA ha lo scopo di modernizzerebbe l'approccio del National Institutes of Health (NIH) alla sicurezza nazionale, vietando a qualsiasi finanziamento NIH di andare a sostenere entità con legami diretti con il governo della Repubblica popolare cinese.

  • Responsabilità nelle acquisizioni federali e nella legge sui contratti. Presentata al Congresso nel marzo 2021, questa disciplina obbligherebbe gli appaltatori federali di rivelare eventuali contratti esistenti con il Partito comunista cinese, l'esercito o qualsiasi entità diretta da Pechino.

  • Legge sull'integrità e la sicurezza dei mercati finanziari americani. Avanzata nel marzo 2021, tale regolamentazione vieterebbe l'accesso ai mercati dei capitali statunitensi alle società cinesi, comprese le entità madri, sussidiarie, affiliate o di controllo, che sono elencate nelle entity list delle compagnie militari cinesi tenute dal Dipartimento del commercio e/o del Dipartimento della difesa USA.

  • Legge sulla protezione dei contribuenti e dei risparmiatori (TSP). Impedisce al Federal Retirement Thrift Investment Board (FRTIB) - che amministra il Thrift Savings Plan, il piano di risparmio ed investimento pensionistico per dipendenti federali e membri dei servizi in uniforme - di indirizzare i relativi risparmi federali in Cina.

Investire in industrie critiche

  • ONSHORE Manufacturing Act. Introdotta nell'aprile 2022, questa norma tende ad incentivare lo sviluppo di impianti di produzione di metallurgia delle terre rare (REE) negli Stati Uniti creando un programma di investimenti finanziari all'interno del Dipartimento dell'Energia statunitense.

  • MMEDS Act. Presentata nell'agosto 2020 e reintrodotta nell'aprile 2021, la legislazione incoraggia le aziende che attualmente producono dispositivi medici e prodotti farmaceutici all'estero a trasferirsi negli Stati Uniti. Riconoscendo un credito d'imposta applicabile alla responsabilità dell'imposta sul reddito federale per i salari, il disegno di legge avrebbe lo scopo di rimpatriare le strutture nelle aree nazionali economicamente in difficoltà.

  • REVOKE Act. Presentata nel marzo 2023, questa disciplina limita in modo significativo l'ammissibilità dei crediti d'imposta dell'Inflation Reduction Act per impedire alle società cinesi di trarne vantaggio.

  • Patriotic Investment Act. Incentiva il disinvestimento dai titoli cinesi e il reinvestimento in regioni strategiche per l'interesse nazionale.

  • Facilitare il Reshoring of Energy Grid Component Manufacturing Act. Introdotta nell'agosto 2022, la legislazione mira ad istituire presso il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti un programma di prestiti per la produzione di prodotti per le reti energetiche, attraverso un finanziamento di 8 miliardi di dollari in garanzie di prestito per la riattrezzatura, l'espansione o la creazione di impianti di produzione di prodotti e componenti per la rete energetica domestica negli Stati Uniti.

  • Agility in Manufacturing Preparedness Act. Presentata nel febbraio 2022, questo disegno di legge richiede al Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti (HHS) e alla Biomedical Advanced Research and Development Authority (BARDA) di stipulare un contratto con il National Institute for Innovation in Manufacturing Biopharmaceuticals ( NIIMBL) allo scopo di valutare l'attuale capacità e le vulnerabilità della produzione biofarmaceutica negli Stati Uniti.

Blocco delle operazioni di influenza cinese

  • ANTI-SOCIAL CCP Act. Avanzata nel dicembre dello scorso anno, vieta tutte le transazioni di qualsiasi società di social media in Cina, Russia e altri Paesi stranieri - o che ricadono sotto la loro influenza - che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale. Il divieto colpirebbe in particolare la famosa app di messaggistica cinese TikTok che consente al PCC di accedere ai dati privati ​​delle persone, rappresentando minaccia diretta agli interessi di sicurezza nazionale e per i cittadini.

  • Nessun finanziamento per le SPIE del PCC. Questa norma vieterebbe agli istituti di istruzione superiore che ricevono aiuti pubblici di ospitare gli Istituti Confucio.

  • Legge sulla certificazione dell'ufficio economico e commerciale di Hong Kong che rivaluterebbe il riconoscimento da parte degli Stati Uniti degli uffici economici e commerciali di Hong Kong in seguito alla perdita di autonomia del'ex colonia britannica.

  • Greater Insight into Foreign Transactions (GIFT) nell'Higher Education Act per indirizzare regali e donazioni fatti da avversari stranieri designati a college e università americane. La legislazione riterrebbe anche gli istituti di istruzione superiore e il Dipartimento dell'Istruzione degli Stati Uniti più responsabili dei requisiti di segnalazione ai sensi della Sezione 117 dell'Higher Education Act del 1965 (HEA), che disciplina la segnalazione di regali stranieri. Una pagina della legislazione è disponibile qui.

Rafforzare le alleanze militari

  • Taiwan Peace Through Strength Act che aumenta il livello delle tecnologie critiche fornite a Taiwan, accelerando il trasferimento di capacità, la formazione e la pianificazione congiunte.

  • Rafforzamento delle basi statunitensi nell'Indo-Pacifico. Richiede al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti di fornire al Congresso un piano per migliorare fisicamente i rifugi per aerei nell'Indo-Pacifico contro gli attacchi missilistici per aumentare la sopravvivenza degli aerei in una contingenza di Taiwan.

Su tale ultimo aspetto, l'11 maggio scorso è stato presentato al Congresso il Deterring Chinese Preemptive Strikes Act per invitare il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti a rafforzare le strutture statunitensi nell'Indo-Pacifico per contribuire a scoraggiare ulteriormente un attacco preventivo contro le forze e le risorse statunitensi nella regione da parte della Cina in vista di un'invasione di Taiwan.

Mentre Pechino svolge esercitazioni militari sempre più aggressive vicino all'isola, gli Stati Uniti si sono impegnati ad armare Taiwan per scoraggiare un'invasione da parte del regime genocida cinese. Le simulazioni di guerra condotte dal Center for Strategic and International Studies mostrano che la probabile strategia della Cina prima di un'invasione di Taiwan si sostanzierebbe in attacchi missilistici alle basi statunitensi nell'Indo-Pacifico per neutralizzare le forze americane prima che possano entrare in un potenziale conflitto.

  • Taiwan Protection and National Resilience Act. Presentata nel dicembre 2022, questa legislazione bipartisan impone alle agenzie federali di riferire al Congresso sulle opzioni non cinetiche degli Stati Uniti per rispondere a un attacco a Taiwan da parte del Partito Comunista Cinese.

  • No PLA LOOPHOLES Act per limitare le operazioni e le esercitazioni militari congiunte tra gli Stati Uniti e l'ala armata del Partito comunista cinese, cioè l'Esercito popolare di liberazione.

Ritenere Pechino responsabile

  • Legge sulle sanzioni del Mar Cinese Meridionale e del Mar Cinese Orientale per imporre sanzioni a individui ed entità cinesi che partecipano alle attività illegittime di Pechino per affermare in modo aggressivo le sue estese rivendicazioni marittime e territoriali in queste regioni contese.

  • Uyghur Genocide Accountability and Sanctions Act che amplia le sanzioni autorizzate dall'Uyghur Human Rights Policy Act del 2020 e dall'Uyghur Forced Labor Prevention Act del 2021, estende i divieti di visto per i funzionari governativi stranieri responsabili di aborti forzati o sterilizzazioni, richiedendo alle aziende con legami con lo Xinjiang di rivelare questi rapporti alla Securities and Exchange Commission.

  • Contrasto al finanziamento da parte della Cina comunista della guerra russa contro l'Ucraina. Una tale legislazione imporrebbe sanzioni obbligatorie a qualsiasi entità che registri, fornisca assicurazioni o faciliti la registrazione di qualsiasi nave impegnata nella spedizione di petrolio russo, prodotti petroliferi, o gas naturale in Cina.

  • China Oil Export Prohibition Act, per vietare l'esportazione di petrolio e prodotti petroliferi dagli Stati Uniti alla Repubblica popolare cinese.

  • Legge COVID che autorizzerebbe sanzioni e altre restrizioni nel caso in cui, 90 giorni dopo la sua emanazione, il Partito Comunista Cinese non consentisse un'indagine credibile e completa sulle origini del COVID-19 presso i laboratori sospetti a Wuhan.

Come si è scritto recentemente nell'articolo dal titolo ll libero mercato non potrà sopravvivere senza il cappello della sicurezza nazionale "E’ indispensabile attivarsi politicamente affinché gli Stati Uniti e l’Europa proteggano i propri interessi e i propri valori. Conservare lo status quo non è più sostenibile.


Un sistema economico aperto e competitivo massimizza l’innovazione globale. C’è una sfida importante ed irrisolta: definire dove tracciare i confini intorno alle tecnologie chiave che devono essere protette per ragioni di sicurezza nazionale.


Il premio Nobel per l'economia, Michael Spence, ha scritto qualche giorno fa un importante editoriale sulla rivista Project Syndicate dal titolo “In defence of industrial policy”, sostenendo l’inevitabilità dell’intervento pubblico sulla politica industriale nell’attuale fase storica, caratterizzata da crescenti tensioni geopolitiche e di frammentazione delle supply chains.


“In un momento di crescenti tensioni geopolitiche e di frammentazione delle supply chains - quando considerazioni di sicurezza nazionale stanno plasmando la politica economica e i rischi di un conflitto su larga scala sembrano intensificarsi - la politica industriale è quasi inevitabile. La domanda è come farla bene”, ha detto Spence.

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