G Iuvinale
La Cina e il continente africano, sotto l'egida dell'Unione Africana (UA) - un'Organizzazione internazionale ed area di libero scambio istituita lo scorso anno - hanno deciso di "rafforzare la cooperazione militare in modo da realizzare le loro aspirazioni comuni per garantire la pace e la stabilità in Africa ed altrove".
Foto Gettyimages
Secondo Xinhua, l'agenzia di stampa del PCC, la decisione sarebbe stata presa durante un ricevimento in occasione del 96° anniversario della fondazione dell'Esercito popolare di liberazione cinese (PLA) venerdì sera ad Addis Abeba, nella capitale etiope.
L'evento ha riunito rappresentanti militari di diversi Paesi africani, alti funzionari del Governo etiope, membri del corpo diplomatico in Etiopia, nonché rappresentanti delle imprese cinesi in Etiopia.
"Senza sicurezza e stabilità non può esserci sviluppo. In qualità di partecipante costruttivo e contributore attivo alla causa della pace e della sicurezza in Africa, la Cina ha continuato a fornire assistenza militare all'Unione africana, sostenendo il rafforzamento delle capacità dell'African Standby Force e lavorando congiuntamente all'antiterrorismo", ha dichiarato durante la cerimonia Guo Baojian, consigliere per la difesa della missione della Cina presso l'UA.
Guo ha sottolineato che la "PLA si sta trasformando in un esercito di livello mondiale, che funge da forte garanzia per la realizzazione del ringiovanimento nazionale cinese e anche per dare maggiori contributi alla pace mondiale".
Antonio Lamas Xavier, Capo di stato maggiore dell'African Standby Force (ASF), ha fatto eco ai commenti di Guo, affermando che la "cooperazione militare Cina-Africa è in continua espansione e tale partnership è fruttuosa nella promozione della pace e della sicurezza in tutto il continente africano".
Da ieri, ad Addis Abeba è anche presente per una visita ufficiale il Direttore della Commissione esteri del Comitato centrale del Partito comunista cinese Wang Yi. Durante il suo soggiorno Wang terrà un incontro con funzionari di alto livello del Governo etiope per discutere su come rafforzare ulteriormente il partenariato tra Etiopia e Cina.
Le relazioni Cina - Affrica
La Cina considera l’Africa come un continente particolarmente adatto nel quale esportare i suoi concetti di governance politica ed il suo modello di sviluppo economico.
Pechino ha pubblicato due Libri bianchi sulla sua politica per l’Africa, uno nel 2006 e l’altro nel 2015. Contrariamente a quello del 2006, il Libro Bianco del 2015 articola un modello di governance chiaro ed ispirato alla Cina. Quest’ultimo descrive anche una serie di carenze in Africa, come le “infrastrutture arretrate”, la “gestione del cyberspazio”, il “controllo delle sommosse” e postula un ruolo cinese nel guidare i Paesi e a costruire le loro capacità in questi e in altri ambiti attraverso la formazione e gli scambi.
Alcuni dei principali partner strategici di Pechino includono: Etiopia, Kenya e Tanzania nell’Africa orientale; Angola, Mozambico, Namibia, Sudafrica e Zimbabwe nell’Africa meridionale; Egitto e Sudan in Nord Africa; Nigeria e Guinea in quella occidentale.261 Questi Paesi sono anche destinazioni significative degli investimenti cinesi in infrastrutture critiche e molti di loro hanno legami sempre più stretti con la PLA.
L’affinità ideologica, che attinge ad un’eredità socialista e anticoloniale condivisa, gioca un ruolo chiave in alcune delle partnership più forti e durature della Cina, comprese quelle con Angola, Etiopia, Mozambico, Namibia, Sudafrica, Tanzania e Zimbabwe. Dalla loro indipendenza, la maggior parte di questi Paesi è stata governata dai movimenti di liberazione nazionale che la Cina ha formato durante la Guerra Fredda.
Con Xi Jinping, Pechino ha notevolmente intensificato le sue attività politiche in Africa. Tra il 2007 e il 2017, Xi, il premier e il ministro degli Esteri hanno effettuato collettivamente 79 visite. Pechino ha concesso prestiti, ha investito nei media per una diffusione capillare della sua propaganda e favorito scambi tra partiti locali e PCC.
Il commercio totale tra Pechino e le nazioni del continente africano è stato di 10,5 miliardi di dollari nel 2000. Nel 2019 la cifra ha superato i 200 miliardi di dollari. L’investimento diretto estero annuale di Pechino è stato di 75 milioni di dollari nel 2003, salito ad oltre 5 miliardi di dollari nel 2018. Le aziende cinesi hanno investito, sostenuto e costruito strade, ferrovie, porti e infrastrutture aeree, decine di parchi industriali ed aree di sviluppo tecnologico agricolo, miniere ed impianti di lavorazione dei minerali ed un numero sempre maggiore di basi per i sistemi tecnologici emergenti, comprese le telecomunicazioni, la sorveglianza e la tecnologia finanziaria. Nel continente africano, Pechino dà la priorità alla ricchezza delle risorse minerarie ed energetiche presenti.
La Cina usa l’Africa anche come un banco di prova per la sua politica industriale, tecnologica e di sviluppo militare.
L’Africa, infatti, dispone di risorse politiche, economiche e persino strategiche che la Cina utilizza per espandere in modo più efficace i propri interessi, trasformando le operazioni nel continente africano in una linea strategica esterna per il piano geopolitico cinese delle grandi relazioni di potere.
Comments