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Immagine del redattoreGabriele Iuvinale

La "nuova era" della cooperazione militare globale sino-russa

Ad un anno dall'invasione dell'Ucraina, la partnership tra i due Paesi continua ad approfondirsi. Nella logica del nuovo concetto strategico di cooperazione militare globale, assume rilevanza il contributo di Mosca agli interessi di sicurezza di Pechino nel Pacifico


G e N Iuvinale


In un momento in cui molti leader mondiali si sono visti "costretti" a rivedere le loro opinioni sulla Russia e su Putin, Xi Jinping sta aumentando il suo sostegno al "caro amico" Vladimir.

Ad un anno dall'invasione dell'Ucraina, infatti, la partnership tra i due Paesi continua ad approfondirsi senza soluzione di continuità, ampliandosi anche militarmente.


Foto Gettyimages

Il recente linguaggio diplomatico segnala il cambiamento

Durante l'invasione russa dell'Ucraina, il PCC ha dato priorità al partenariato strategico della Cina con la Russia riguardo ai legami con l'Europa e al principio di politica estera del rispetto della sovranità degli altri Paesi.


Il 4 febbraio 2022, Putin e Xi hanno dichiarato congiuntamente la loro determinazione a lavorare insieme per costruire un nuovo ordine internazionale, affermando che la loro partnership “non ha limiti”.


Il 21 marzo scorso i due capi di stato hanno firmato una dichiarazione congiunta, la New Era Strategic Partnership of Coordination, che ha segnato un passaggio esplicito dalla costruzione della fiducia reciproca e della cooperazione al contrasto congiunto del sistema internazionale guidato dagli Stati Uniti.


Nell'ultimo vertice del 20-22 marzo, Xi e Putin hanno utilizzato un linguaggio nuovo per descrivere la loro partnership. Annunciando la Russia come “meglio di un alleato”, la dichiarazione congiunta ha incluso il sostegno della Russia alla posizione della Cina su Taiwan, ma non ha menzionato specificamente l'Ucraina.


Ora non si parla più di amicizia "senza limiti", ma di un'alleanza di livello "superiore" addirittura a quelle della Guerra Fredda, tuttavia non integrante - a dire da Pechino e Mosca - una cooperazione di tipo militare.

Il 26 gennaio 2023 Threat Analysis Group di Google afferma che la campagna di influenza pro-cinese DRAGONBRIDGE ha diffuso nel 2022 narrazioni sulla guerra in Ucraina sui social media. Il Threat Analysis Group di Google afferma che DRAGONBRIDGE amplifica le narrazioni che criticano gli Stati Uniti per l'invio di attrezzature militari in Ucraina.

Il 23 febbraio 2023, il massimo diplomatico cinese e membro del Politburo del PCC Wang Yi incontra il presidente russo Vladimir Putin e altri leader russi. Wang descrive le relazioni Cina-Russia come "solide come una roccia". Lo stesso giorno, in una successiva conferenza stampa, il portavoce del Ministero degli Affari Esteri cinese Wang Wenbin afferma che le due parti hanno concordato di "opporsi fermamente all'egemonismo e allo scontro di blocco" e "sostenere congiuntamente gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite".

Il 24 febbraio 2023, Nell'anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina, il Ministero degli Affari Esteri cinese pubblica "La posizione della Cina sulla risoluzione politica della crisi ucraina", un documento in dodici punti che invita tutte le parti a sostenere il dialogo tra la Russia e l'Ucraina e a "ridurre gradualmente la situazione". Pur non nominando gli Stati Uniti e l'Europa, ripete le critiche alla “mentalità da guerra fredda” e alle misure economiche prese contro la Russia. Senza nominare la Russia, il documento ribadisce l'opposizione a qualsiasi uso di armi nucleari e a qualsiasi attacco alle centrali nucleari. Il documento offre poche proposte diplomatiche sostanziali e ripete molte delle posizioni standard di Pechino sull'Ucraina.


L'enfatizzazione dei punti messi in discussione dalla Russia e le sue critiche alla NATO

Per tutto il 2022, il governo cinese ha sostenuto apertamente le posizioni russe sull'Ucraina affermando di essere "imparziale e obiettiva". Nelle dichiarazioni ufficiali sulla guerra, i funzionari cinesi si sono rifiutati di definire le azioni della Russia contro l'Ucraina come una "invasione" o una "guerra", ripetendo, invece, il termine russo di "operazione militare speciale".

Allo stesso modo, i media e i diplomatici cinesi hanno reiterato a pappagallo le critiche russe all'adesione degli stati post-sovietici all'alleanza NATO come i "cinque round consecutivi di espansione verso est" di quest'ultima.

Nel marzo e nell'aprile 2022 , infatti, sia il People's Daily che il PLA Daily hanno pubblicato una serie di articoli critici nei confronti della NATO e degli Stati Uniti, accusandoli di avere una "mentalità da guerra fredda", sostenendo che questi ultimi stanno conducendo un "terrorismo finanziario" contro la Russia.


La maggiore cooperazione economica

La Cina sostiene l'economia russa. Come fa notare Elisabetta Wishnick, esperta di relazioni sino-russe, il commercio tra i due Paesi è aumentato nell'ultimo anno. Il volume totale degli scambi nel 2022, infatti, ha raggiunto i 190 miliardi di dollari, segnando un aumento del 34% rispetto all'anno precedente.


Lo scorso anno, inoltre, le importazioni cinesi dalla Russia sono quasi raddoppiate, soprattutto per gli acquisti di beni energetici. La Cina, infatti, ha beneficiato dell'aumento delle importazioni di petrolio e di gas dalla Russia. Attualmente, Pechino riceve da Mosca il 25% del suo petrolio, il 23% del suo carbone, il 10% del suo GNL e il 25% del suo gas, anche se la Cina è lontana dal sostituire l'UE come destinazione del gas russo.


Anche le esportazioni cinesi verso la Russia sono aumentate, segnatamente del 17,8%. Ugualmente, se la Russia rappresenta solo il 3% del commercio cinese, i stretti legami economici sino-russi al momento sono molto più significativi per la Russia. Ed ora gli esperti avvertono che la dipendenza russa dal mercato cinese è destinata a crescere: nel 2022 la Cina rappresentava già il 35% delle esportazioni di petrolio russo.

Pechino, poi, ha ottenuto lauti sconti dalla Russia. Secondo un analista finlandese, infatti, la Cina avrebbe pagato il petrolio russo ad un prezzo inferiore del 16-17% circa. Ed anche prima dell'invasione dell'Ucraina, la Russia forniva alla Cina gas ad un prezzo di favore.


La Cina, dunque, continua a fornire alla Russia un'ancora di salvezza economica. E' diventata, infatti, il suo partner commerciale predominante e il suo principale cliente per merci scontate come prodotti agricoli ed energia.

Il 14 febbraio 2023, Reuters e Bloomberg riferiscono che i giganti petrolchimici statali cinesi Sinopec, PetroChina e China National Offshore Oil Corporation (CNOOC) stanno riprendendo gli acquisti di greggio russo. Le principali compagnie petrolchimiche statali cinesi hanno interrotto gli acquisti di greggio russo dopo che il G7, l'UE e l'Australia hanno implementato per la prima volta un meccanismo di price cap il 5 dicembre 2022. Secondo questa regola, gli importatori di petrolio che acquistano il greggio al di sopra di un prezzo prestabilito non saranno idonei per spedizioni e servizi, inclusa l'assicurazione, da società con sede nel G7. Tuttavia, i carichi acquistati da queste raffinerie cinesi vengono acquistati tramite società commerciali che organizzano pagamenti ai produttori di petrolio russi, nonché assicurazioni e spedizioni, eludendo la limitazione imposta dal meccanismo del prezzo massimo. I consulenti dell'industria petrolifera Energy Aspects stimano che le importazioni giornaliere cinesi di petrolio russo potrebbero aumentare di 500.000 barili o più nel corso dell'anno, raggiungendo i 2,2 milioni di barili al giorno. Le importazioni totali di greggio dalla Cina si prevede che raggiungeranno gli 11,8 milioni di barili al giorno.

Il 17 febbraio 2023, funzionari del Ministero del Commercio cinese incontrano i rappresentanti di dieci raffinerie di petrolio indipendenti cinesi in merito al volume e ai prezzi delle loro importazioni di petrolio russo. Secondo la Reuters, i funzionari si sarebbero astenuti dall'offrirle indicazioni sulle importazioni di petrolio. Una delle fonti ha affermato che i funzionari del ministero si sono incontrati all'inizio di febbraio con le raffinerie statali cinesi per discutere l'impatto sulle esportazioni cinesi a seguito dell'espansione del 5 febbraio del meccanismo del prezzo massimo da parte del Gruppo dei Sette (G7), dell'UE e dell'Australia (che ora copre i prodotti raffinati russi oltre al petrolio greggio). Il prezzo massimo ha lo scopo di ridurre le entrate che la Russia riceve dalle esportazioni di petrolio senza interrompere completamente la sua offerta ed evitare un aumento del prezzo del petrolio.

Il 1° marzo 2023, secondo Bloomberg MMC Norilsk Nickel, la più grande compagnia mineraria russa, sta accettando pagamenti denominati in Renminbi (RMB) per le sue vendite di nichel alla Cina. La capacità delle società russe di effettuare transazioni in dollari, in cui viene prezzata la stragrande maggioranza del commercio di materie prime, è stata gravemente ridotta dalle sanzioni finanziarie degli Stati Uniti e dei paesi partner nei confronti della Russia. La disponibilità di MMC Norilsk Nickel ad accettare i prezzi fissati in RMB aumenterà probabilmente le sue vendite in Cina. Nel 2022, il 14% delle esportazioni totali della Russia è stato pagato in RMB, con un aumento rispetto allo 0,4% all'inizio di quell'anno. Nello stesso periodo, il commercio bilaterale è salito a 190 miliardi di dollari, un aumento del 30% rispetto al 2021.

Il 7 marzo 2023, il ministro degli Esteri cinese Qin Gang afferma che "le valute non dovrebbero essere carte vincenti per sanzioni unilaterali, ancor meno un travestimento per il bullismo o la coercizione". Qin afferma che il commercio tra Cina e Russia utilizzerà "qualunque valuta sia facile da usare". Una quota crescente del commercio russo con la Cina è denominata in RMB, poiché le istituzioni finanziarie e le imprese russe hanno faticato ad accedere a dollari ed euro a causa delle sanzioni finanziarie occidentali.

Il 14 aprile 2023, la Reuters riferisce che, secondo i dati doganali russi, l'azienda cinese Quzhou Nova ha acquistato lega di rame per un valore di 7,4 milioni di dollari da una regione dell'Ucraina annessa alla Russia tra l'8 ottobre 2022 e il 24 marzo 2023. Debaltsevsky Plant of Metallurgical Engineering, situato a la regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale, produce i lingotti in lega di rame. Secondo la Reuters, il servizio doganale federale russo non può condividere informazioni in quanto riservate e il Cremlino non ha confermato se l'acquisto della lega di rame sia avvenuto, sostenendo di non avere informazioni in merito.


Una cooperazione militare globale

I leader statunitensi e i loro alleati sono preoccupati per la potenziale assistenza militare della Cina nella guerra russa in Ucraina ed hanno ripetutamente avvertito Pechino di non farlo.

Tuttavia, documenti dell'intelligence statunitense rivelerebbero che, secondo il servizio di spionaggio estero russo, la Commissione militare centrale cinese avrebbe accettato di vendere segretamente armi alla Russia in modo incrementale, anche se altri atti trapelati mostrano come la Cina avrebbe ignorato una richiesta di aiuto del gruppo russo Wagner all'inizio del 2023.

Va detto, però, come alcune tecnologie cinesi a duplice uso sono state trovate sui campi di battaglia ucraini e, per questo, sono state imposte sanzioni ad alcune di aziende cinesi.

Tuttavia, sostiene la Wishnick, la cooperazione militare sino-russa è continuata e si è persino approfondita dopo l'invasione dell'Ucraina, smentendo la pretesa di imparzialità di Pechino nel conflitto.

Il nuovo Ministro della Difesa cinese, Li Shangfu, inoltre, ha scelto la Russia come destinazione per la sua prima visita all'estero, addirittura salutando con favore il contributo di Putin alla pace nel mondo. Nell'occasione, l'alto politico cinese ha identificato tre aree per la futura cooperazione militare con la Russia, inclusa la condivisione di esperienze di combattimento e di intelligence e la partecipazione ad esercitazioni e pattugliamenti militari congiunti.

Dal canto suo Putin, che ha incontrato il Ministro cinese Li, ha sottolineato come la cooperazione militare sino-russa si stia realizzando a livello globale, evidenziando il teatro del Pacifico per sottolineare il potenziale contributo militare della Russia agli interessi di sicurezza della Cina.

In ogni caso, per tutto il 2022 la Cina ha continuato a impegnarsi con le forze armate russe in esercitazioni di addestramento annuali in Russia. Dal 30 agosto al 5 settembre, ad esempio, le Forze armate cinesi (PLA) hanno partecipato all'esercitazione militare annuale VOSTOK-2022 che ha avuto luogo nel Distretto militare orientale della Russia.


Quest'anno è stata la prima volta che la Cina ha inviato unità dell'esercito, della marina e dell'aeronautica, con la Marina della PLA e le navi da guerra russe che hanno condotto esercitazioni congiunte, tra cui un'esercitazione antiaerea a fuoco vivo nel Mar del Giappone.


La PLA, comunque, ha partecipato alle precedenti quattro esercitazioni strategiche annuali russe che si svolgono a rotazione in quattro regioni: VOSTOK a est, TSENTR nella Russia centrale, KAVKAS nel Caucaso e ZAPAD ad ovest.

Sebbene il ministero della Difesa nazionale cinese abbia affermato come la partecipazione della PLA in VOSTOK-2022 "non è correlata all'attuale situazione internazionale e regionale", la Russia ha utilizzato questi esercizi per posizionare le truppe prima di un'invasione. Alla fine del 2021, infatti, attraverso l'esercitazione ZAPAD-2021, Putin è riuscito a posizionare circa 190.000 soldati russi al confine con l'Ucraina.

Nell'agosto 2021, anche Pechino ha ospitato la Russia in una esercitazione strategica di cinque giorni denominata Western/Interaction-2021 (detta anche Zapad/Interaction o Sibu/Interaction) che si svolta nella regione autonoma di Ningxia Hui della Cina nordoccidentale.

Nel 2022, inoltre, la Cina ha iniziato a promuovere la "Global Security Initiative" di Xi, che è uno sforzo per creare un nuovo paradigma di sicurezza internazionale più favorevole alla Cina. Tra i principi chiave dell'iniziativa vi sono l'opposizione alle alleanze militari come meccanismo per raggiungere la sicurezza e all'uso delle sanzioni internazionali.


La cooperazione militare sino-russa nel teatro del Pacifico

Nella logica del nuovo concetto strategico di cooperazione militare globale, va evidenziato il contributo militare che la Russia offre agli interessi di sicurezza della Cina nell'area del Pacifico.

Il 9 giugno scorso, i Capi di Stato Maggiore di Russia e Cina, Valery Gerasimov e Liu Zhenli, hanno confermato la routinizzazione delle esercitazioni militari congiunte in quell'area, a dimostrazione di un accordo di partnership a tutto tondo tra i due Paesi.

L'esercitazione congiunta sino-russa che si è svolta in settimana nel Pacifico, rappresenta, evidentemente, la chiara dimostrazione del nuovo concetto strategico militare di rilevanza mondiale.

In particolare, martedì 6 giugno le forze militari di Cina e Russia hanno effettuato un significativo "pattugliamento strategico aereo congiunto" nella regione dell'Asia-Pacifico, inviando la sesta pattuglia aerea sul Mar del Giappone e sul Mar Cinese orientale. Quattro aerei militari cinesi e quattro russi, infatti, sono entrati nella zona di identificazione aerea della Corea del Sud.


Sempre martedì, il Joint Staff del Ministero della Difesa giapponese ha confermato che due bombardieri cinesi H-6K e due bombardieri russi Tu-95, scortati da due caccia cinesi non identificati, hanno sorvolato insieme il Mar Cinese Orientale e il Mar del Giappone.


Il giorno successivo, mercoledì 7 giugno, l'operazione aerea è stata anche estesa sul Pacifico occidentale. E questa è la prima volta che un'esercitazione del genere viene effettuata da Cina e Russia in due fasi distinte, verso due differenti direzioni.


In tutto, 22 aerei cinesi e russi hanno partecipato al pattugliamento congiunto di mercoledì, che è un numero "inusuale", portando il Governo giapponese ad esprimere serie preoccupazioni a Cina e Russia attraverso i canali diplomatici.

La Russia ha precisato che i suoi aerei sono decollati ed atterrati da un aeroporto in Cina; il che, secondo alcuni analisti, ha consentito ai bombardieri russi di fare rifornimento e ricevere manutenzione.

Oltre alle operazioni aeree si sono sovrapposte anche esercitazioni navali su larga scala. Le marine cinese (PLA Navy) e quella russa, infatti, hanno operato in quell'area lo stesso giorno. In particolare, una flottiglia della PLA Navy, composta da un cacciatorpediniere tipo 055 Anshan e da una fregata tipo 054A Linyi, ha navigavano nel Mar del Giappone.


Il giorno prima, lunedi 5 giugno, il Ministero della Difesa russo ha confermato, invece, che la flotta russa del Pacifico aveva lanciato un'esercitazione nel Mar del Giappone e nel Mare di Okhotsk, inviando oltre 60 navi da guerra e 35 aerei.


In tale contesto, il nuovo concetto strategico della NATO, rivisto per la prima volta dopo 12 anni, è coerente ed attuale, esprimendo l'allarme per il crescente partenariato tra Cina e Russia e per i loro “tentativi che si rafforzano reciprocamente di minare l'ordine internazionale basato su regole".


Degno di nota è anche il vertice NATO di giugno 2022 sia per aver individuato le minacce provenienti dalla Cina, sia per aver incluso per la prima volta i leader di Australia, Giappone, Corea del Sud e Nuova Zelanda, con il primo ministro giapponese Kishida che ha affermato come "la sicurezza dell'Europa è inseparabile da quella dell'Asia".


Il 26 gennaio 2023, Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti aggiunge il Changsha Tianyi Space Science and Technology Research Institute (Spacety China) e la sua filiale con sede in Lussemburgo all'elenco Specially Designated National (SDN) dopo aver fornito supporto alla base industriale militare della Russia. Il Tesoro statunitense afferma che la società tecnologica con sede in Russia Terra Tech avrebbe acquistato immagini satellitari ad alta risoluzione da Spacety China per supportare le operazioni di combattimento della compagnia militare privata russa Wagner Group. Liu Pengyu, portavoce dell'ambasciata cinese negli Stati Uniti, ha affermato successivamente che la determinazione del Tesoro "non ha basi fattuali, ma è puramente speculativa e deliberatamente pubblicizzata".

Il 4 febbraio 2023 il Wall Street Journal riporta che diverse società statali e non statali cinesi hanno esportato articoli tecnologici militari e a duplice uso a società di difesa russe. Secondo l'analisi del Journal sui registri di importazione e trasbordo russi ricostruita dal think tank statunitense C4ADS, queste transazioni includono componenti per caccia SU-35 per un valore di 1,2 milioni di dollari venduti dalla società aerospaziale statale cinese AVIC International Holdings Corp, la cui società madre Aviation Industry Corporation della Cina (AVIC) è inclusa nell'elenco delle società del complesso militare-industriale cinese non SDN del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. La Cina ha anche esportato oltre 128 milioni di dollari in chip e componenti per computer e in Russia tra aprile e ottobre 2022.

Il 18 febbraio 2023 il massimo diplomatico cinese e membro del Politburo del PCC Wang Yi tiene un discorso alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, una conferenza annuale sulla politica di sicurezza internazionale che si tiene in Germania. Nel suo discorso, Wang promuove la Global Security Initiative e afferma, senza entrare nei dettagli, che "sulla questione ucraina, la posizione della Cina si riduce a sostenere i colloqui per la pace". La Global Security Initiative è un quadro di sicurezza proposto dal Segretario generale cinese Xi Jinping alla conferenza annuale del Forum Boao per l'Asia nell'aprile 2022 ed è sempre più una parte fondamentale degli impegni esteri della Cina. Questa iniziativa sostiene il concetto di "sicurezza indivisibile", che la Russia ha citato nei suoi negoziati sull'Ucraina. Il concetto di " sicurezza indivisibile " e la Global Security Initiative anno al di là della crisi ucraina e sembrano essere tentativi da parte di Cina e Russia di cooptare parti di concetti da accordi siglati negli anni '70 per stabilire, influenzare o distorcere le norme internazionali contemporanee nel regno della sicurezza.

Il 19 febbraio 2023, il Segretario di Stato americano Anthony Blinken ha dichiarato in un'intervista a CBS News che gli Stati Uniti hanno informazioni che indicano che la Cina sta valutando la possibilità di fornire un supporto letale all'Ucraina.

Il 21 febbraio 2023, il Ministero degli Affari Esteri cinese pubblica il Global Security Initiative Concept Paper, che approfondisce l'“alternativa” della Cina alle alleanze militari. Il documento ribadisce i sei impegni espressi lo scorso anno al Forum di Boao e aggiunge due nuove sezioni su "Priorità per la cooperazione" e "Meccanismi per la cooperazione". Il documento ribadisce la posizione della Cina di sostenere "una soluzione politica delle questioni dei punti caldi come la crisi ucraina attraverso il dialogo e la negoziazione".

Il 15 febbraio 2023, il direttore della Central Intelligence Agency (CIA) Bill Burns conferma in un'intervista alla CBS News che la Cina sta valutando la possibilità di inviare aiuti letali alla Russia per sostenere gli sforzi del Cremlino in Ucraina. Dice che la Cina deve ancora decidere sul trasferimento di attrezzature letali alla Russia e che non sono state ancora trovate "spedizioni effettive di attrezzature letali".

Il 16 marzo 2023, Politico riferisce che, secondo i dati doganali, China North Industries Group Corporation Limited (NORINCO) ha inviato 1.000 fucili CQ-A alla Russia tra giugno e dicembre 2022. Politico riferisce inoltre che le società cinesi hanno inviato alla Russia 12 tonnellate di giubbotti antiproiettile durante il stesso periodo di tempo. Secondo il rapporto, a novembre e dicembre 2022, DJI Technology ha inviato 12 spedizioni di parti di droni in Russia, facendole transitare attraverso gli Emirati Arabi Uniti.

Il 20 marzo 2023, Reuters riferisce che il presidente russo Vladimir Putin ha ospitato il segretario generale cinese Xi Jinping per una cena al Cremlino, tenendo colloqui informali che sono durati oltre quattro ore. Inoltre Reuters rileva come la decisione del segretario generale Xi di effettuare la visita avviene nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale (ICC) emesso venerdì 17 marzo che accusa Putin di crimini di guerra per aver deportato bambini dall'Ucraina. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha dichiarato durante una conferenza stampa che la Corte penale internazionale "deve assumere una posizione obiettiva e giusta, rispettare l'immunità giurisdizionale di un capo di stato ai sensi del diritto internazionale..." e non dovrebbe "impegnarsi nella politicizzazione o utilizzare doppi standard...".

ll 21 marzo 2023, il segretario generale cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin rilasciano una dichiarazione congiunta che delinea l'autoproclamata "posizione imparziale" di Pechino sulla guerra in Ucraina. La dichiarazione rileva vagamente che i paesi si impegneranno in ulteriori studi sul proposto gasdotto Power of Siberia-2, sebbene Putin abbia chiesto un impegno specifico da Xi per la costruzione del gasdotto, secondo il Financial Times . Inoltre, il segretario generale Xi invita il presidente Putin a venire in Cina "in un momento opportuno" nel 2023.

Il 21 marzo 2023, il New York Times riferisce che la Russia ha acquistato droni per un valore di 12 milioni di dollari da produttori cinesi, tra cui DJI Technology e Autel, dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina.

Il 16 aprile 2023, secondo il South China Morning Post, nella sua prima visita in un paese straniero come ministro della Difesa, Li Shangfu incontra a Mosca il presidente russo Vladimir Putin e il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. Secondo il Washington Post, il presidente Putin ha detto al ministro Li che spera che Cina e Russia possano condurre più esercitazioni congiunte e scambi professionali. Il ministro Li ha affermato che la Cina cerca di approfondire le sue relazioni per "rafforzare la comunicazione strategica tra i due eserciti, rafforzare il coordinamento e la cooperazione multilaterali e dare nuovi contributi alla salvaguardia della sicurezza e della stabilità regionali e globali".

Il 21 aprile 2023, l'ambasciatore cinese in Francia Lu Shaye afferma in un'intervista alla rete televisiva francese LCI che "... questi paesi dell'ex Unione Sovietica non hanno lo status, lo [status] effettivo nel diritto internazionale, perché non esiste un accordo internazionale che può concretizzare il loro status di paese sovrano”.





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