Pur non essendoci una soluzione miracolosa, gli Stati Uniti e i suoi alleati dovebbero prendere sul serio tale minaccia "in fieri" e lavorare congiuntamente per mitigare i rischi alla sicurezza nazionale ed internazionale
G e N Iuvinale
Non c'è dubbio che gli eventi degli ultimi giorni segnalano l'esistenza di pericolo da non sottovalutare: nel mutevole contesto internazionale, sta emergendo con forza una nuova (e "sui generis") partnership trilaterale tra Russia, Corea del Nord e Cina. C'è da capire, quindi, perché sta accadendo ciò, cosa significa per le democrazie occidentali e quali rimedi sono esperibili.
Innanzi tutto, va detto che tutti e tre gli Stati nutrono ambizioni egemoniche. Per questo, non è un caso che i rispettivi dittatori che li governano si alleino contro l'occidente.
Grano di alloro-comunista, foto Gettyimages.
Putin sta tentando di conquistare l’Ucraina per renderla “parte di un restaurato impero russo”. Il presidente cinese Xi Jinping punta al dominio regionale se non globale entro il 2049. A sua volta, il nordcoreano Kim mira all’unificazione della Corea sotto il controllo nordcoreano.
Secondo dato: l'emarginazione russa. Per l'invasione dell’Ucraina, l'occidente ha isolato il Presidente russo. Il costante attacco di Mosca ai civili e le sue evidenti violazioni del diritto umanitario internazionale non hanno fatto altro che esacerbare questa "segregazione".
Tre, gli aiuti militari. La Corea del Nord spedisce proiettili di artiglieria ed altre forniture militari alla Russia. La Cina fornisce tecnologia e componenti a duplice uso alla Russia, con quest'ultima che propone esercitazioni combinate con Corea del Nord e Cina.
A corto di munizioni e di altre forniture militari, dunque, la Russia ha cercato aiuto in Paesi con precedenti comparabili di violazioni dei diritti umani: Corea del Nord e Cina.
Ci sono differenti rischi che una simile partnership comporta. Pur non essendoci una soluzione miracolosa, gli Stati Uniti e i suoi alleati dovebbero prendere sul serio tale minaccia "in fieri" e lavorare congiuntamente per mitigare i rischi alla sicurezza nazionale ed internazionale.
I fatti
Il vertice tra Kim e Putin di mercoledì scorso presso lo spazioporto di Vostochny, nella regione russa dell'Amur, nell'estremo oriente russo, ha ripristinato i legami strategici di Pyongyang con Mosca (per una cronologia delle complicate relazioni tra i due Paesi vedi qui).
Il leader della Corea del Nord Kim Jong Un, a sinistra, incontra il presidente russo Vladimir Putin al cosmodromo di Vostochny, nella regione russa dell'Amur, all'estremo oriente, il 13 settembre 2023. (Sputnik/Artem Geodakyan/Pool via Reuters)
A Komsomolsk-on-Amur, Kim ha anche incontrato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e visitato un impianto di produzione di aerei da combattimento Sukhoi. Successivamente, si è diretto a Vladivostok dove ha ispezionato la flotta russa del Pacifico prima di tornare a Pyongyang.
Questa foto dell’agenzia di stampa centrale coreana gestita dallo stato mostra il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu che incontra il leader nordcoreano Kim Jong Un a Pyongyang, il 27 luglio 2023. (KCNA)
Subito dopo tale incontro, Pechino ha annunciato la visita di quattro giorni a Mosca del massimo diplomatico cinese, Wang Yi, per "consultazioni strategiche sulla sicurezza", anche se i media russi hanno affermato che il viaggio sarebbe servito per organizzare "la prossima visita storica di Putin a Pechino".
Wang Yi, membro dell'Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese e direttore dell'Ufficio della Commissione Centrale per gli Affari Esteri, ha tenuto martedì scorso il 18° ciclo di consultazioni sulla sicurezza strategica Cina-Russia con Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa a Mosca.
Secondo una dichiarazione rilasciata dal Ministero degli Esteri cinese, le due parti hanno avuto approfonditi scambi di opinioni su una vasta gamma di questioni relative all’approfondimento della cooperazione strategica tra i due paesi, al rafforzamento del coordinamento e all’incremento della fiducia reciproca.
Non è chiaro se Wang Yi e Nikolai Patrushev abbiano parlato della precedente visita russa di Kim. Quando a fine luglio, però, la Russia ha proposto di condurre esercitazioni navali a tre con la Corea del Nord e la Cina, quest'ultima avrebbe risposto freddamente. A Pechino, infatti, non piace l'idea di creare un partenariato nell'Indo-Pacifico che gli legherebbe le mani soprattutto nelle sue storiche rivendicazioni territoriali.
Il Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu avrebbe avanzato la proposta di una esercitazione militare a tre durante un incontro personale con il leader nordcoreano Kim Jong-un a fine luglio.
A questo punto, è probabilie che Pechino, attraverso l'incontro tra Wang Yi e Nikolai Patrushev, abbia voluto sapere cosa si sono detti Putin e Kim e, soprattutto, comprendere la "profondità" del nuovo legame anche militare che sta nascando tra Mosca e Pyongyang.
Anche se Cina e Russia si sostengono a vicenda da decenni - i due sono diventati più vicini che mai, mentre cercano di contrastare gli Stati Uniti e i loro alleati in Europa e Asia - gli esperti hanno sostenuto che lo spostamento della Corea del Nord verso Mosca potrebbe far sentire Pechino come se Kim avesse trovato un nuovo "corteggiatore".
Le rispettive necessità.
Putin ha bisogno di proiettili e munizioni per sostenere la sua guerra in Ucraina, mentre Kim ha bisogno di aiuto tecnologico per mandare in orbita un satellite spia dopo i tentativi falliti di maggio ed agosto.
Nel frattempo, Chang Ho-jin, vice ministro degli Esteri della Corea del Sud, ha convocato l'ambasciatore russo a Seul per spingere “la Russia a sospendere immediatamente qualsiasi iniziativa volta ad espandere la cooperazione militare con la Corea del Nord e a rispettare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.
La Corea del Sud "coopererà con la comunità internazionale per intraprendere azioni forti per garantire che ci siano conseguenze chiare e che tali azioni avranno un impatto molto negativo sulle relazioni Corea-Russia", ha affermato Chang, secondo una dichiarazione del Ministero degli Esteri sudcoreano.
I rischi del partenariato trilaterale
Ci sono almeno quattro rischi principali che lo sviluppo di una simile partnership comporta, ha detto Bruce W. Bennett, ricercatore internazionale/difensore senior presso la RAND Corporation.
Il primo è che l’assistenza sostanziale della Corea del Nord e della Cina alla Russia potrebbe prolungare la guerra in Ucraina e aumentare i danni inflitti e i costi della guerra. Gli attacchi deliberati della Russia contro i civili e le infrastrutture civili sono crimini di guerra con costi umanitari inaccettabili e devono essere fermati. Inoltre, più a lungo i Paesi occidentali dovranno sostenere l’indipendenza dell’Ucraina, più esauriranno le proprie attrezzature e forniture militari, inviandole a Kiev.
In secondo luogo, la Cina e la Corea del Nord potrebbero fare di più dall'inviare attrezzature e forniture alla Russia. "Potrebbero anche inviare personale militare e perfino esperti tecnici. Ciò trasformerà l’Ucraina in un laboratorio Russia-Cina-Corea del Nord per esaminare e migliorare varie armi e tattiche nella guerra reale. Ciò non è diverso da quanto accadde con la guerra civile spagnola prima della seconda guerra mondiale. Il risultato sarà probabilmente un miglioramento delle capacità militari di tutti e tre i Paesi, rendendoli più letali nei conflitti futuri".
In terzo luogo, poiché tutti e tre i membri di questa partnership cercano di controllare il territorio oltre i loro attuali confini, ad un certo punto potrebbero decidere di iniziare simultaneamente azioni militari. Attaccando allo stesso tempo, potrebbero infatti esercitare la massima pressione sulle forze militari dei loro avversari, proprio come fecero le potenze dell’Asse all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. "Preoccupati per la possibilità di guerre multiple, per decenni gli Stati Uniti hanno dimensionato le proprie forze militari in modo da poter rispondere simultaneamente a due grandi teatri di guerra. Dall'amministrazione George W. Bush, questo requisito era stato adattato alla strategia "winning in one theater and holding in another". Ma gli Stati Uniti non riescono a sostenere tali capacità da molti anni. La prospettiva di combattere simultaneamente tre grandi guerre teatrali sembra essere ben al di là delle attuali capacità militari statunitensi, soprattutto con le loro scorte esaurite di attrezzature e rifornimenti militari".
Infine, poiché Cina, Russia e Corea del Nord possiedono armi nucleari, qualsiasi guerra importante da loro lanciata avrebbe una significativa possibilità di comportare l’uso di tali armi. "Sebbene l’integrazione del nucleare convenzionale fosse parte integrante della pianificazione militare statunitense negli anni ’80, non è stata perseguita molto seriamente dalla fine della Guerra Fredda. Se gli Stati Uniti non sono preparati a questo tipo di guerra, ci sono alte probabilità che uno scambio nucleare possa portare a una catastrofe globale".
Come possono rispondere gli Stati Uniti e i loro alleati?
Non esistono modi semplici per contrastare lo sviluppo del partenariato Russia-Cina-Corea del Nord, precisa Bennett. "Dopotutto, gli attacchi militari contro le forniture militari nordcoreane e cinesi in rotta verso la Russia potrebbero intensificare questa guerra già molto grave".
Tuttavia, ci sono opzioni da considerare e azioni da intraprendere.
"Il primo passo è che gli Stati Uniti e i loro alleati lavorino per comprendere meglio le guerre future, comprese le vaste incertezze che ne derivano. Questi Paesi non si prepareranno né scoraggeranno adeguatamente una guerra futura a meno che non riescano prima a caratterizzarla", ha detto Bennett.
"Quanti esperti hanno previsto con precisione la guerra in Ucraina, con l’arresto dell’avanzata russa e il lancio di una significativa controffensiva da parte di Kiev? Quanti prevedevano le armi utilizzate, comprese quelle più recenti come i droni suicidi? Quante vulnerabilità chiave sono state individuate? Chi ha visto chiaramente il ruolo dell’ombra nucleare russa nel limitare l’assistenza esterna, soprattutto nella fase iniziale? Molti pensavano che il conflitto sarebbe durato così a lungo? Tutti questi fattori sono essenziali per definire i requisiti militari e devono essere compresi". Per tutto ciò, è giustificato un livello di impegno maggiore ora.
In secondo luogo, gli Stati Uniti devono continuare a sviluppare nuove capacità militari che gli consentiranno di trattare con Russia, Cina e Corea del Nord ad un prezzo che gli USA possono permettersi.
In terzo luogo, gli Stati Uniti dovrebbero prendere in considerazione lo sviluppo di nuovi requisiti di forza militare che rispondano alle minacce in via di sviluppo. "Washington deve determinare le forze statunitensi necessarie per affrontare qualsiasi guerra iniziata dalla partnership Russia-Cina-Corea del Nord", ha aggiunto Bennett.
In quarto luogo, gli Stati Uniti e i loro alleati potrebbero sviluppare operazioni economiche e di informazione per contrastare le forniture nordcoreane e cinesi inviate all’Ucraina. "Tutte le società nordcoreane coinvolte e le istituzioni finanziarie che le sostengono dovrebbero essere soggette a sanzioni economiche".
Dovrebbe essere esercitata una sostanziale pressione internazionale sulla Cina e sulla Corea del Nord affinché interrompano il trasferimento di proiettili di artiglieria ed altri oggetti.
Non si sa molto sulla qualità dell’artiglieria nordcoreana oltre alla sua prestazione contro l’isola Yeonpyeong nel 2010. Tttavia, se l’artiglieria nordcoreana dovesse essere lanciata contro l’Ucraina e questa dovesse rivelarsi di pessima qualità, ciò costituirebbe un grave imbarazzo per l’immagine interna del regime di Kim se tali tali informazioni trapelassero nel suo Paese.
Gli Stati Uniti e la Corea del Sud, inoltre, potrebbero essere in grado di sfruttare la presenza di personale nordcoreano in Ucraina per inviare messaggi all’élite nordcoreana. "Tale personale proverrebbe quasi certamente da famiglie d’élite, poiché la Corea del Nord vorrebbe inviare solo personale affidabile che difficilmente diserterà".
Infine, mentre per molti aspetti Russia, Cina e Corea del Nord sembrano essere degli alleati naturali, ci sono delle crepe nelle loro relazioni da sfruttare.
La Cina non fa nulla senza ottenere qualcosa in cambio.
"Ad esempio, la Cina ha recentemente pubblicato una mappa che include alcuni territori russi come parte della Cina. Per Bennett, le potenze occidentali dovrebbero focalizzare l’attenzione globale su questo problema e chiedere regolarmente alla Cina di spiegarlo. "I progetti della Cina per il dominio regionale e globale includerebbero il dominio della Russia. Se la Cina fornisce alla Russia attrezzature e mteriale, ci si può aspettare che richieda il riconoscimento e il pagamento di tale contributo".
"Gli sforzi degli Stati Uniti e dei loro alleati per caratterizzare adeguatamente gli obiettivi cinesi e le richieste cinesi potrebbero minare le relazioni Cina-Russia. La conclusione è che questa partnership potrebbe essere più fragile di quanto suggeriscano le prime apparenze".
Nessuna di queste azioni rappresenta la soluzione miracolosa per contrastare il "partenariato imperialista trilaterale". Ma gli Stati Uniti, i loro alleati e partner devono prendere sul serio la minaccia in via di sviluppo e lavorare contro di essa un passo alla volta, conclude Bennett.
(Riproduzione riservata, citare Extrema Ratio)
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